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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2011 alle ore 14:55.

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Coppa del Mondo di rugby, Italia-Irlanda (LaPresse)Coppa del Mondo di rugby, Italia-Irlanda (LaPresse)

Sono tristi e delusi gli Azzurri all'uscita dall'Otago Stadium di Dunedin, dove hanno giocato l'ultima partita del loro mondiale in Nuova Zelanda. Il risultato di 36 a 6 in favore dell'Irlanda li condanna a tornare in Italia al termine della fase a gironi, non riuscendo ancora una volta a raggiungere i quarti di finale della Coppa del Mondo di rugby. «Sono molto giù, abbiamo fallito il nostro obiettivo», commenta laconico il capitano Sergio Parisse.

Occhi bassi, quattro punti sul sopracciglio rimediati per una testata a pochi minuti dalla fine del match, il numero otto azzurro riassume con poche parole lo stato d'animo suo e del gruppo: «Sono molto triste e molto deluso ma dobbiamo accettare di aver giocato contro una squadra più forte», ribadendo che «l'Irlanda si è dimostrata molto più forte di noi».

Dopo 80 minuti in cui i celtici hanno dominato in ogni fase di gioco, quello dell'Italrugby è «un risveglio amaro», continua Andrea Masi. «Pensavamo di potercela fare, ma sono stati più forti di noi fisicamente. Abbiamo subito l'uno contro uno e commesso parecchi errori in difesa e dopo aver tenuto nel primo tempo, dopo dieci minuti della ripresa abbiamo sentito il calo nelle gambe: forse non siamo abituati a fare due partite di seguito ad alto livello», analizza l'estremo aquilano. Fa i complimenti agli avversari il giovane Tommaso Benvenuti: «Hanno meritato di vincere», giudicando comunque l'avventura mondiale «una esperienza fantastica», peccato solo per come si sia conclusa.

«È stato come un brutto sogno – aggiunge il tre quarti trevigiano – non riuscivamo a fare il nostro gioco». Forse perché, prova spiegare il terza linea Alessandro Zanni: «Ci hanno dominato in mischia e in fisicità, due cose che sono i nostri punti forza». L'infortunio di Martin Castrogiovanni alla fine del primo tempo è stato sicuramente un duro colpo per gli Azzurri che hanno perso uno dei più solidi pilastri del loro pacchetto di mischia. «L'uscita di Castro (come lo chiamano i compagni di squadra, ndr), ci ha indebolito ma non è l'unico motivo della sconfitta«, sottolinea il capitano Parisse che anche lui ricorda che «bisogna dare merito agli avversari, sono stati bravi, e dire che abbiamo perso da una grande squadra«.

Nick Mallett lascia così la panchina dell'Italia con una sconfitta pesante «che non mi aspettavo», dichiara, chiudendo la sua ultima conferenza stampa da commissario tecnico della Nazionale di rugby con parole di affetto per i suoi giocatori: «Sono come la mia famiglia, sono degli ottimi ragazzi e tutti gli italiani dovrebbero essere orgogliosi di loro». La palla passa ora all'allenatore francese Jacques Brunel che avrà il compito di preparare il prossimo Sei Nazioni. L'appuntamento è fissato a Parigi allo Stade de France per il 4 febbraio 2012.

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