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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2011 alle ore 14:50.

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DUNEDIN - Un primo tempo piuttosto buono, concluso in svantaggio di soli tre punti, e una ripresa pessima. L'Italia esce dal Mondiale per mano di una squadra sicuramente più forte, l'Irlanda. Ma, anche a essere molto pessimisti, difficilmente si poteva immaginare di perdere con trenta punti di scarto: 36-6.

Nel nuovissimo (e bellissimo) Otago Stadium - affollato da 28mila persone, in gran parte irlandesi, giunti dalla madrepatria, dall'Australia o da varie località della Nuova Zelanda - la squadra azzurra si è sgonfiata con il passare del tempo, esibendo una confusione crescente con il passare dei minuti, al punto che la punizione poteva essere anche peggiore. Di sicuro ha influito parecchio l'uscita di Castrogiovanni sul finire della prima frazione: da quel momento la mischia non ha saputo più mettere in difficoltà il pacchetto avversario, come le era capitato piuttosto frequentemente, e anzi ha comiciato a subire. Oltretutto l'italo-argentino era l'unico pilone destro disponibile, e con l'ingresso di Lo Cicero a destra ha dovuto spostarsi Perugini.

Ma né questo fatto né l'infortunio a Orquera (sostituito nella ripresa da Bocchino, non soddisfacente in difesa) possono spiegare il crollo, anche mentale, cui sono andati incontro gli uomini di Nick Mallett, all'ultima partita da ct. Troppi varchi lasciati aperti, poca consistenza negli avanti, errori su errori (alcuni anche scoraggianti). Italia nel pallone: ovale, magari, ma questo non cambia nulla.

La partenza non era stata scadente. L'Irlanda si proponeva di più in attacco, ma trovava un'opposizione attenta. I calci piazzati di O' Gara e Bergamasco si alternavano (e c'era anche un palo a testa sugli unici tentativi sbagliati) fino al 9-3 finale. Certo, l'uscita al 35' di Castrogiovanni, che era in gran forma e aveva anche sfiorato la meta, non lasciava tranquilli. Così come non si potevano ignorare due o tre palloni persi in maniera evitabile e la possibile punizione del 9-9 che l'arbitro aveva concesso all'Italia ma poi ha "girato" per una reazione di Mauro Bergamasco.

Due minuti dopo l'intervallo O' Gara non falliva la possibilità di segnare altri tre punti. Ma il peggio era in arrivo. Nel giro di cinque minuti arrivavano le due mete in grado di ammazzare la partita. In un caso e nell'altro, è stato decisivo un break profondo: di Bowe, che tagliava in trasversale ben assistito da O' Driscoll, pronto a schiacciare oltre la linea; e di D'Arcy, con l'azione che poi si sviluppava su due fronti fino alla segnatura di Earls all'altezza dell'out sinistro

Al quarto d'ora, sul 26-6, il match era già finito. Si rischiava subito la terza meta, negata dalla prova televisiva. Ma in difesa si continuava a concedere troppo, mentre in attacco mancavano le idee ma soprattutto l'abilità per concretizzarle. Passaggi nel vuoto, palle perse, falli evitabili. Nel finale il ct irlandese Kidney faceva entrare addirittura quattro giocatori in una volta sola. Noi continuavamo a fare confusione e la Nazionale del trifoglio (che non battiamo dal 1997…) andava ancora vicinissima alla meta con un maestoso contrattacco al piede di Bowe. Meta che comunque arrivava nell'ultima azione del match: fin troppo facili la ripartenza di Kearney, l'inserimento di Trimble e la doppietta in tuffo di Earls.

Giù il sipario a Dunedin, trasformata in una Dublino dei giorni migliori dall'entusiasmo dei fan irlandesi, felici per le quattro vittorie in fila dei loro giocatori. Per l'Italia comincia l'era Brunel, per alcuni giocatori potrebbe finire l'esperienza in azzurro. Ma anche sul fronte del ricambio generazionale le preoccupazioni non mancano.

LA PARTITA
Irlanda-Italia 36-6 (primo tempo 9-6). Per l'Irlanda: 3 mete (Earls 2, O' Driscoll), 5 calci piazzati (O' Gara 4, Sexton), 3 trasformazioni (O' Gara 2, Sexton). Per l'Italia: 2 calci piazzati (Mirco Bergamasco). Calci fermi: O' Gara 5 su 6; Sexton 2 su 2; Mirco Bergamasco 2 su 3.

RUGBY WORLD CUP
Risultati e classifiche finali* della fase a gironi
Girone A. Nuova Zelanda-Tonga 41-10; Francia-Giappone 47-21; Canada-Tonga 25-20; Nuova Zelanda-Giappone 83-7; Francia-Canada 46-19; Tonga-Giappone 31-18; Nuova Zelanda-Francia 37-17; Canada-Giappone 23-23; Tonga-Francia 19-14; Nuova Zelanda-Canada 79-15
Classifica: Nuova Zelanda 20 punti; Francia 11; Tonga 9; Canada 6; Giappone 2

Girone B. Scozia-Romania 34-24; Inghilterra-Argentina 13-9; Scozia-Georgia 15-6; Argentina-Romania 43-8; Inghilterra-Georgia 41-10; Inghilterra-Romania 67-3; Argentina-Scozia 13-12;

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