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Questo articolo è stato pubblicato il 06 ottobre 2011 alle ore 17:07.

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Gli ascolti non sono in linea con gli obiettivi fissati e 'Me lo dicono tutti', lo show di Rai Uno condotto da Pino Insegno, chiude in anticipo. Sono bastate un paio di settimane (è in onda dal 28 settembre) a decretare che la risposta del pubblico non consente di proseguire oltre. Le altre due puntate del format (riadattamento del programma americano 'I get that a lot') non andranno in onda.
Lo show al debutto è stato seguito da meno di tre milioni di spettatori, con l'11,89% di share e nella seconda puntata, ieri sera, si è fermato a 2.613.000 spettatori, con uno share del 10.67 per cento.

Del calo di ascolti a Rai Uno, in questa prima fase del periodo di garanzia, ha discusso il consiglio di amministrazione, durante il quale alcuni consiglieri di opposizione avrebbero chiesto di valutare un cambio di direzione. Ma le critiche a Mauro Mazza sarebbero arrivate anche da consiglieri di maggioranza, alla luce dei dati che - è stato sottolineato - sono inequivocabilmente negativi. L'unico a difendere il direttore di Rai Uno sarebbe stato il consigliere Guglielmo Rositani.
Prima di prendere una decisione il consiglio avrebbe deciso di verificare se c'è un cambio di tendenza, dando tempo a Mazza. Che oggi, ascoltato in cda, avrebbe sottolineato come i dati della rete ammiraglia siano in linea con le altre reti generaliste, sostenendo anche che i programmi di punta tengono. Il direttore avrebbe anche fatto presente che ha pesato l'assenza dei budget dell'estate. E si sarebbe soffermato sul programma di Giuliano Ferrara 'Radio Londra', precisando che la decisione fu presa dall'ex dg Mauro Masi, anche se da lui condivisa. Mazza si sarebbe detto favorevole a fare condurre a Ferrara un programma in prima serata.

Il cda avrebbe anche approvato la delibera per l'aumento degli emolumenti al direttore generale, Lorenza Lei. Per la prima volta sarebbero composti da una parte fissa e da un'indennità di funzione che il dg perderà quando lascerà l'incarico. Il totale, comunque inferiore rispetto a quello dell'ex dg, sarebbe passato da 420mila euro a 650mila euro, con una parte fissa di 500 mila euro lordi l'anno, più un'indennità legata alla funzione, complessivamente il 10% in meno rispetto a quanto percepito dal predecessore, Mauro Masi.

Rai Uno sta registrando cadute nel gradimento del pubblico a casa anche per trasmissioni che sembravano inossidabili dal punto di vista degli ascolti, con la quota share che resta inferiore alle aspettative di rete.
Le cose non vanno bene nemmeno per il Tg1, che rispetto al settembre dello scorso anno ha perso più di 700mila spettatori.

Viale Mazzini intanto sta proseguendo nella strategia di rafforzamento della struttura commerciale e distributiva delle library. È stata ampliata l'intesa con la Bbc, che ha acquistato l'intera serie del Commissario Montalbano per la messa in onda in chiaro su Bbc 4. Siglato anche un accordo con Titanus valido fino a dicembre 2019 per la distribuzione internazionale della library che conta oltre 350 titoli, compreso 'Rocco e i suoi fratelli ' di Luchino Visconti, 'Pane Amore e Fantasia' di Luigi Comencini, 'Poveri ma belli ' di Dino Risi, 'Zorro' di Duccio Tessari con Alain Delon e 'L'Uccello dalle piume di cristallo' di Dario Argento.

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