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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2011 alle ore 12:07.

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«Bisogna abbandonare faziosità e contrapposizioni cieche» ha detto da Cuneo il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per ristabilire il clima di «cooperazione a uno straordinario sforzo collettivo» che negli anni '50 produsse il «grande balzo» del boom economico. Napolitano ha ricordato la costruzione dell'Autostrada del Sole, realizzata in soli otto anni e salutata come un'opera che ha unito il Paese, una grande opera «che tutti sentirono come un obiettivo da realizzare nell'interesse di tutti. Oggi - ha concluso - abbiamo bisogno di ristabilire un clima di quel genere. Dobbiamo fare tutti la nostra parte e l'Italia tornerà a parlare con la sua voce autorevole nel contesto europeo».

Ritrovare il senso della politica
«Dobbiamo ritrovare - ha detto Napolitano - il senso della politica, quello di una cosa pubblica che appartiene a tutti noi», citando Thomas Mann a proposito della dignità che la politica non potrà mai perdere. «Diamo un contributo a riabilitarla e rilanciarla nel nostro Paese».

Servirebbe un ministro dell'Economia Ue
«Sarebbe inconcepibile tornare indietro rispetto alla moneta unica», anzi occorre «un salto di qualità». Lo ha detto Giorgio Napolitano sottolineando che l'euro si è affermato al di là delle previsioni, «complicando l'export», ma creando grandi vantaggi. Questo richiederebbe però «un ministro europeo dell'economia per coordinare le politiche di bilancio, sull'esempio del ministro per la politica esteri europea, perchè non si possono avere tante politiche fiscali quanti sono i paesi membri».

Sviluppo solo se a frutto risorse del Mezzogiorno
«Non si può immaginare uno sviluppo dell'economia nazionale senza tener conto delle risorse del Mezzogiorno». Il presidente ha quindi ribadito che l'Italia per crescere deve crescere unita. «Da parte delle Regioni e dei cittadini del Mezzogiorno ci sono molte cose da correggere nella gestione delle risorse rese disposbili dai trasfreimenti dello Stato e dell'Unione europea, perchè molto non è stato bene gestito e in molti casi nemmeno utilizzato, ma se il Paese non utilizza anche le risorse del Mezzogiorno non riuscirá a trovare il ritmo di crescita necessario».

Federalismo: sbagliata l'interpretazione miracolistica
Davanti alla platea dei giovani amministratori comunali, riuniti ad Aosta per la terza edizione della Scuola di Democrazia, Napolitano è tornato sul tema del federalismo. Secondo Napolitano la via italiana al federalismo «è un esperimento quasi unico» rispetto ad altre esperienze europee, di stati che sono federalisti fin dalla loro origine. Napolitano ha spiegato che l'esperienza italiana è quella di «trasformare uno stato rigidamente accentrato in uno stato federale. È una torsione non da poco». Il capo dello stato ha infine messo in guardia da una interpretazione miracolistica del passaggio al federalismo. «Se si e' data un'interpretazione miracolistica al federalismo, è sbagliato. Ci vuole tenacia, costanza e pazienza. Bisogna cercare di non procedere a zig-zag» ha concluso il Capo dello Stato.

La politica è una cosa sporca se lasciata ad altri
«La politica - ha detto il Capo dello Stato - è un'attività entusiasmante se siamo tutti noi a farla. Se si dice, come fanno alcuni, che "è una cosa sporca", e poi si lascia fare agli altri, gli altri poi veramente la fanno sporca».

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