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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2011 alle ore 16:57.

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Solidarietà di Napolitano per i giornalisti senza lavoro. Contro il precariato arriva la Carta di FirenzeSolidarietà di Napolitano per i giornalisti senza lavoro. Contro il precariato arriva la Carta di Firenze

«Vorrei esprimere il vivo apprezzamento per la decisione dell'Ordine dei giornalisti di essere vicino agli "ultimi" della professione». Si apre così il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, all'incontro "Giornalismi e giornalisti - Libera stampa liberi tutti" organizzato oggi a Firenze dall'Ordine dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della Stampa.

«Già all'inizio dell'anno - scrive il Capo dello Stato - in occasione della giornata dell'informazione al Quirinale, ho avuto modo di richiamare l'attenzione delle istituzioni sui problemi e sui motivi di preoccupazione che travagliano la delicata professione giornalistica, indicando proprio il malessere e l'assillo del precariato tra i punti più critici. Rinnovo con convinzione - ha detto Napolitano - l'auspicio che tutte le parti in causa concorrano alla salvaguardia e alla valorizzazione di quel capitale umano, con le sue risorse di creatività e d'innovazione, costituito da tanti giovani - e ormai anche non più tanto giovani - che quotidianamente operano in una realtà globale percorsa da forti tensioni e intensi cambiamenti. Abbiamo il dovere di credere nel loro futuro, e impegnarci perchè anche i giovani professionisti dell'informazione possano contribuire a sviluppare il rapporto con le istituzioni nel segno della comune responsabilità verso i principi costituzionali di libertà e di pluralismo».

Solidarietà dall'arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori
Più di 200 giornalisti precari provenienti da tutta Italia hanno organizzato un presidio In piazza della Signoria. I giornalisti hanno distribuito volantini in cui spiegano la loro condizione di precarietà lavorativa, con compensi che vanno dai 2 ai 10 euro a pezzo. Alla manifestazione dei giornalisti precari - in programma nel capoluogo toscano oggi e domani - ha portato la sua solidarietà anche l'arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori.

La Carta di Firenze
Al termine della due giorni nel capoluogo toscano verrà siglata «La Carta di firenze», il nuovo strumento deontologico che intende combattere il precariato nel mondo del giornalismo disciplinando i comportamenti di editori, direttori e caporedattori.
Lo scopo della Carta è, infatti, quello di normare le condotte che potranno diventare anche oggetto di procedimento disciplinare ordinistico o sindacale in caso di violazione.

I punti della Carta
Questi i principali punti della Carta:
- porre un freno allo sfruttamento e alla precarietà, favorendo quelle condizioni tese ad assicurare un futuro professionale e personale ai tanti giornalisti oggi privi di tutele e garantire nel contempo un futuro alla buona e corretta informazione nel nostro paese;
- attuare i percorsi di regolarizzazione ed avviamento verso contratti a tempo indeterminato ed equi, affinché si realizzino le condizioni per promuovere le evoluzioni di carriera e le progressioni professionali;
- rispettare i trattamenti minimi contrattuali (stipendio e indennità di contingenza);
- Valorizzare le professionalità già esistenti, attingendo dalle liste di disoccupazione e verificando l'attuazione dei limiti previsti per l'impiego di stagisti o tirocinanti;
- Garantire a collaboratori, lavoratori autonomi, ed assunti ex art. 2 E 12 del contratto nazionale di lavoro un'equa retribuzione, che permetta al giornalista e ai suoi familiari un'esistenza libera e dignitosa, secondo quanto previsto dal dettato costituzionale
- Favorire il percorso di adesione alle casse previdenziali e di mutua assistenza e previdenza complementare della categoria, in modo da garantire le necessarie tutele sociali ed economiche anche a chi non é inquadrato come lavoratore dipendente.

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