Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2011 alle ore 12:32.

My24
La Corte dei Conti critica la riforma fiscale: non ha copertura ed è incerta nei contenuti (Imagoeconomica)La Corte dei Conti critica la riforma fiscale: non ha copertura ed è incerta nei contenuti (Imagoeconomica)

Il disegno di legge di riforma fiscale e assistenziale soffre di mezzi di
copertura «incerti, limitati e talora superati dagli eventi» e principi e criteri direttivi della delega «a maglie troppo larghe». La riforma fiscale non ha copertura, anche perché parte delle entrate sono state usate dal decreto di agosto. Bisogna quindi tassare beni «personali e reali», evitando i tagli lineari alle agevolazioni che «sarebbero recessivi». Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino alla commissione Finanze della Camera.

Ddl «incerto e limitato». I tagli alla spesa sociale avrebbero effetti molto negativi
Il ddl di riforma fiscale e assistenziale si affida a mezzi di copertura «incerti, limitati e talora superati dagli eventi» e, sul fronte dei contenuti, «soffre non di rado di genericità e indeterminatezza», ha proseguito Giampaolino, per il quale «ove dovessero concretizzarsi le perplessità a proposito del sistema di copertura disegnato nel ddl, rischierebbe di risultare compromesso il percorso di riforma fiscale e con esso la spinta che la stessa riforma dovrebbe assicurare alla ripresa dell'economia».
Un taglio della spesa sociale, così come è prefigurato dal ddl delega di riforma fiscale e assistenziale, è «difficilmente da percorrere», perché finirebbe per colpire i ceti più deboli e in più avrebbe gli stessi effetti negativi per l'economia del Paese «di quelli derivanti da un prelievo fiscale eccessivo e distorto».

Necessari «tempi stringenti di approvazione»
Per Giampaolino sono inoltre necessari «tempi stringenti di approvazione» della legge e dei relativi decreti delegati «per impedire che risulti inevitabile l'attivazione della clausola di salvaguardia del taglio automatico e lineare delle agevolazioni». Giampaolino nota che «incerti restano gli esiti dell'iniziativa legislativa, nella considerazione che le decisioni assunte d'urgenza per fronteggiare le recenti turbolenze economiche hanno comportato un'ulteriore restrizione degli spazi utilizzabili dal riformatore fiscale». Il presidente della Corte dei Conti ha infatti ricordato che il recupero di evasione è stato «già prenotato» dalle manovre, e comunque richiede stime «prudenziali», manovre che hanno attinto anche all'aumento dell'Iva e alla revisione dalla tassazione delle rendite finanziarie.

Le perplessità sul taglio delle agevolazioni fiscalie sui contrasti con il federalismo fiscale
Quanto al taglio delle agevolazioni fiscali, che dovrebbe dare almeno 20 miliardi a regime, «la Corte ha più volte avuto occasione di esprimere le proprie perplessità connesse, da una parte, all'incertezza delle stime e, dall'altra, alla considerazione che va tenuto conto sia delle reazioni di comportamento dei contribuenti sia della difficoltà di chiaramente distinguere fra forme di intervento devianti rispetto alla struttura normale di un tributo e trattamenti tributari preferenziali che rappresentano, invece, un elemento strutturale dell'imposta e incidono per non meno del 50% dei 161 miliardi dell'erosione complessiva stimata dalla commissione ministeriale». Se però l'esigenza di riduzione dell'indebitamento ha già fatto ricorso alle possibili coperture della riforma fiscale, «se dovessero concretizzarsi le perplessità emerse a proposito della operatività del sistema di copertura disegnato dal Ddl, rischierebbe di risultare compromesso il percorso della riforma fiscale e con esso la spinta che la stessa riforma dovrebbe assicurare alla ripresa dell'economia».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi