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Questo articolo è stato pubblicato il 17 ottobre 2011 alle ore 18:21.

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Il Ponte sullo Stretto di Messina si farà, sopravviverà a qualsiasi taglio, dice il ministro Matteoli. È un progetto ormai al tramonto, rispondono a distanza due professori che si occupano da tempo dell'impatto dell'opera.

«I tagli previsti dalla legge di stabilitá risparmieranno opere prioritarie come la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina e l'alta velocitá Treviglio-Brescia» ha assicurato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli a margine dei lavori sulla tratta Civitavecchia Nord-Tarquinia dell'autostrada tirrenica.

«Qualcosa sicuramente sarà tagliato - ha detto Matteoli - ma non le opere importante e prioritarie come il ponte di Messina e la Treviglio-Brescia». Ma i docenti Alberto Ziparo, dell'Università di Firenze, e Guido Signorino, dell'Università di Messina, del coordinamento degli studi sugli impatti del Ponte sullo Stretto la pensano diversamente: «La decisione della Commissione europea di confermare la cancellazione del Ponte sullo Stretto dalle previsioni programmatiche e finanziarie della Ue, insieme ai contenuti dei recenti decreti finanziari ed alla bozza del decreto sviluppò in discussione, di fatto mettono la parola fine alla pantomima del ponte».

«Non ci sono infatti fondi europei - proseguono Ziparo e Signorino - non ci sono fondi nazionali, come Tremonti va dicendo da almeno un anno e ha ribadito in questi giorni: peraltro i problemi economico finanziari del progetto - oggi stimato in circa 9 miliardi di euro e per cui si sono spesi già svariate centinaia di milioni, senza neppure avere un elaborato esecutivo - si sommano agli enormi perduranti problemi tecnici e ambientali confermati dal progetto definitivo, che dimostra gli enormi impatti del Ponte e non contiene neppure la verifica certa della sua costruibilità, avallando al contrario i dubbi già espressi anche dai consulenti del progetto».

«Anche per rispetto al Paese e alla società italiana che sta soffrendo i termini di una crisi economica drammatica -proseguono i due docenti - va chiuso definitivamente il pozzo di S. Patrizio degli sprechi del ponte, interrompendo subito ogni procedura e chiudendo la Stretto di Messina. A questo proposito si sottolinea che ad oggi l'interruzione delle procedure del Ponte non comporterebbe alcuna penale, circostanza confermata dagli stessi dirigenti della Stretto di Messina. Evidentemente le dichiarazioni sul tema del ministro Matteoli e di Impregilo sono sbagliate e strumentali a proseguire con un trasferimento di risorse pubbliche alle imprese evidentemente inaccettabile».

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