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Questo articolo è stato pubblicato il 18 ottobre 2011 alle ore 14:28.

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La Loggia (Pdl): contrario a leggi speciali, sì al Daspo
Ai microfoni di Radio Radicale il deputato del Pdl, Enrico La Loggia, presidente della commissione bicamerale sul federalismo fiscale, si è detto «contrario al ritorno alle leggi speciali. Semmai meglio applicare alle manifestazioni politiche il cosiddetto Daspo previsto per quelle sportive».

Leone (Pdl): no al ripristino della legge Reale
«Ripristinare la legge Reale - ha sottolineato Antonio Leone, vicepresidente della Camera del Pdl, partecipando ad Agorà su Raitre - significherebbe offrire una legittimazione al movimento dei black bloc, che praticano solo la violenza fine a se stessa, senza alcun progetto politico. Le emergenze di oggi non sono le stesse della stagione del terrorismo, si possono affrontare con le leggi esistenti e con altre nuove che possano servire da integrazione».

Di Pietro: sì a interventi normativi speciali
Il leader dell'idv, Antonio Di Pietro, libera il campo dalle polemiche delle ultime ore e ribatte a chi lo aveva accusato di voler ripristinare la Legge Reale. «Mettiamo da parte e buttiamo via la legge Reale di un tempo, di cui nessuno ha inteso il recupero nella sua forma di allora». Propone un ddl presentato al Senato con «un insieme di aggravanti specifiche, un insieme di figure di reato e soprattutto una dotazione organica e finanziaria alle forze di polizia affinché i violenti e i provocatori siano allontanati e puniti per consentire ai cittadini di vivere non solo in un Paese civile ma anche in uno stato di diritto». Tra i punti salienti del provvedimento c'é l'aggravio di pena nell'ipotesi di lesioni personali cagionate a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni pubbliche; il divieto delle attenuanti e dell'applicazione della sospensione condizionale per i casi di danneggiamento aggravato, resistenza aggravata e lesioni personali gravi o gravissime a pubblico ufficiale; adozione di un sistema tipo "Daspo" che impedisca a soggetti ritenuti pericolosi di poter accedere alle manifestazioni pubbliche autorizzate.

Cicchitto (Pdl): esaminare le proposte non sull'onda dell'emozione
Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, ritiene «singolari» le posizioni di Antonio Di Pietro sulla necessità di leggi speciali. Ma le proposte che farà oggi il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel senso di rendere più severe le leggi che regolano manifestazioni come quella di sabato sono da esaminare «attentamente» e «non sull'onda dell'emozione».

Villecco Calipari (Pd): no a leggi speciali, sì a risorse e intelligence
Dopo la guerriglia di Roma, prende posizione anche Rosa Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati del Pd. «Non è di leggi speciali abbiamo bisogno, ma di risorse e intelligence perché le Forze dell`Ordine non siano lasciate disarmate di fronte alla richiesta e alle esigenze di sicurezza del Paese».

Della Seta e Ferrante (Pd): no allo stato di polizia
«No alla sindrome di Genova, per garantire l'ordine pubblico e manifestazioni pacifiche é sufficiente applicare rigorosamente le leggi vigenti e fare una vera e scrupolosa attività di prevenzione», sottolineano Roberto Della Seta e Francesco Ferrante (Pd). Per i due senatori «le leggi speciali sono la risposta debole di un Governo che si é fatto sfuggire di mano una situazione largamente annunciata e prevedibile, perché é evidente che una presenza più massiccia di forze dell'ordine e una più capillare opera di prevenzione avrebbe dissuaso le frange più estremiste dal compiere gli atti criminali che hanno messo a ferro e fuoco la città di Roma». I violenti «devono essere arrestati e puniti duramente - sottolineano -, ma virare verso uno stato di polizia comprimendo le libertà e i diritti che sono costituzionalmente garantiti ai cittadini non é la soluzione».

Grillo: la legge potrebbe diventare una clava contro i movimenti spontanei
Scende in campo anche Beppe Grillo, che sul suo blog scrive: «Non capisco perché Antonio Di Pietro voglia una legge Reale 2. Credo che sia un errore. Ci rifletta. La legge potrebbe diventare una clava contro i movimenti spontanei dei cittadini senza targa di partito, come, per fare un esempio, i no tav».

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