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Questo articolo è stato pubblicato il 18 ottobre 2011 alle ore 14:28.

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Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, annuncia misure legislative per consentire alle forze dell'ordine di prevenire più efficacemente le violenze come quelle di sabato, il sindaco di Roma vieta per un mese, con ordinanza, le manifestazioni nel centro della Capitale, e scoppia la polemica. La linea del leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, rompe i fronti, con prese di posizione trasversali nella maggioranza, come nell'opposizione. Alcuni parlano di ripristinare la Legge Reale, la 152/1975, che prese il nome dall'allora ministro della Giustizia, Oronzo Reale e introdusse un duro inasprimento della legge penale per combattere i fenomeni di terrorismo negli anni di piombo. Ecco le posizioni in campo.

Nitto Palma: uno stato democratico non deve aver paura del dissenso
«La legge Reale passò per legge di tipo speciale e non fu determinante ai fini della sconfitta del terrorismo ma portò ad una forma di inasprimento ideologico», ha detto il ministro della Giustizia, Nitto Francesco Palma. «Uno Stato democratico - ha aggiunto - non deve avere paura del dissenso ma favorirlo. E punire chi, utilizzando il dissenso, commette atti illeciti anche contro la stessa manifestazione. Occorre punire chiunque, utilizzando il dissenso, commette atti illeciti. Sotto questo profilo mi sembra che io sia molto più di sinistra dello stesso Di Pietro». Palma ha ipotizzato «gli arresti in flagranza differita già previsti per le manifestazioni sportive o un istituto similare al Daspo, che ha già superato il vaglio di costituzionalità della Corte, e impedisce a chi è incappato in violenze in occasione di manifestazioni sportive di partecipare ad altre manifestazioni sportive».

Bersani: contro legislazioni speciali
«Siamo contro legislazioni speciali». Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, a Montecitorio risponde così a distanza alle parole del ministro Maroni sugli scontri di sabato. «Bisogna affinare la normativa per prevenire meglio, le forze dell'ordine devono essere equipaggiate meglio e non devono essere massacrate come è stato finora dal governo».

Finocchiaro (Pd): sì al Daspo e all'arresto in flagranza differita, no al fermo preventivo
Due misure tra quelle indicate dal ministro Maroni, secondo la presidente dei senatori del Pd, Anna Finochiaro, «possono rivelarsi utili: il cosiddetto Daspo e l'arresto in flagranza differita. C'é invece un'ostilita chiara e limpida da parte nostra nei confronti del fermo preventivo». Per Finocchiaro, però, nelle misure adottate sabato «qualcosa non ha funzionato se una città, gia presidiata e allarmata da giorni sulla gravità dei disordini che potevano accadere, é stata in parte messa a ferro e fuoco».

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