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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2011 alle ore 19:06.

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CATANIA. Programmi messi su you tube e apertura alle società di capitale tra avvocati, con la sola esclusione del socio di capitale.

I paletti sulle società di capitale
I candidati alla presidenza dell'Associazione giovani avvocati si dicono disposti a "rompere" con la tradizione e a proporre un nuovo modello di legale. Pronto a confrontarsi con il forte vento di liberalizzazione è il candidato Dario Greco, 40 anni di Palermo, superfavorito dai "sondaggi" interni all'Aiga. «Vorrei svegliare l'avvocatura dal suo torpore – sottolinea Greco – penso a una categoria che possa essere rappresentata da un presidente eletto direttamente dalla base, una figura in grado di superare l'eterno dualismo tra Consiglio nazionale forense e Organismo unitario dell'avvocatura. Il primo ha un problema di democrazia causato dal sistema elettivo, mentre il secondo ha fallito nel suo obiettivo di rappresentare tutta l'avvocatura perché troppo condizionato da logiche territoriali». Nel programma di Greco anche il "compromesso" con le liberalizzazioni che non vanno demonizzate a priori. «È necessario confrontarsi con il mercato, accettando le società di capitali ma senza il socio di capitale. Una maggiore apertura ci consentirebbe di beneficiare anche degli ammortizzatori sociali e degli incentivi fiscali». Il candidato in pole position non crede nei tempi rapidi di approvazione della riforma dell'ordinamento forense che considera ormai "affossata". Senza farsene proprio una malattia. «Il testo all'attenzione della Camera – conclude Dario Greco – è certamente meglio dell'attuale Statuto datato 1933, ma non è la soluzione di tutti i problemi dell'avvocatura, soprattutto per quanto riguarda i giovani».

Il sogno di una "governance rosa"
Pensa ai giovani, ma ancora di più sogna una governance al femminile la candidata donna al vertice dell'Aiga. Maria Paola Mastropieri, Mapi per gli amici, 38 anni, di Biella. Già nel 2000 c'era stata un'altra aspirante al ruolo di presidente, lei stavolta spera di farcela. Innovare nella tradizione è il suo slogan «del passato salverei i valori senza tempo, ma per uscire dalla crisi sceglierei la strada della società di capitale con esclusione della figura dell'avvocato come socio di capitale. Vorrei regole certe – spiega Maria Paola Mastropieri – per i collaboratori di studio e una maggiore rappresentanza femminile all'interno di Cnf e Cassa forense. Sarebbe necessario imporre governance con quote rosa e quote giovani».

La necessità di cambiare la comunicazione
Anche un romano tra i tre candidati alla presidenza dei giovani legali, per completare la rappresentanza sud, nord e centro. Per Antonio Volanti, 44 anni, è necessario agire su un doppio binario interno ed esterno all'associazione. «la prima cosa da fare – afferma il candidato capitolino – è recuperare il dialogo tra la base e la giunta, raggiungendo le singole sezioni. Sul fronte esterno è necessario coprire i vuoti che Cnf e Oua stanno lasciando. L'imperativo categorico è quello di rompere con la tradizione cambiando il modo di comunicare con la società civile, con il mondo politico e con il resto dell'avvocatura».

Riforma dell'ordinamento forense: martedì la discussione sugli emendamenti
Domenica si conoscerà il nome del nuovo presidente che già dai primi giorni della settimana avrà il difficile compito di seguire i destini di una riforma dalle sorti sempre più incerte. Martedì inizia, infatti, alla commissione Giustizia della Camera la discussione degli emendamenti proposti sul testo di riforma dell'ordinamento forense. Una partita che si gioca in uno scacchiere dove i ruoli si sono ribaltati con una maggioranza che sembra disponibile a spianare la strada del nuvo Statuto e un'opposizione che vuole lavorare di lima e di cesello. Mentre un segnale positivo arriva arriva dal ministero della giustizia che considera il contenuto della riforma in linea con i pricipi della manovra

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