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Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2011 alle ore 08:12.

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Atene nazionalizza le bancheAtene nazionalizza le banche

Per la Grecia si è aperta una «nuova era». Se ne è rallegrato il primo ministro greco Georges Papandreou al termine del vertice europeo a Bruxelles, durante il quale i creditori del Paese hanno deciso una riduzione di 100 miliardi di euro del fardello del debito con un haircut del 50% del valore dei titoli di Stato.

«Una nuova epoca si apre per la Grecia», ha sottolineato il capo del Governo di Atene durante una conferenza stampa, parlando di una «nuova partenza» grazie alla riduzione del debito greco decisa dai vertici europei dopo i negoziati con le banche.

E già sono arrivate le prime adesioni: le banche francesi, attraverso la loro associazione, «sono pronte a rispondere» alla richiesta di «sconto nominale» sui titoli di debito sovrano. L'attrattiva per le banche a partecipare alla conversione con obbligazioni a più lunga scadenza deriva dall'esistenza di un collaterale (credit enhancement di 30 miliardi di euro) a garanzia fornito dagli Stati dell'Eurozona.

Papandreou inoltre ha fatto sapere anche che il suo Governo acquisterà azioni di alcune banche greche in seguito all'haircut e a un accordo europeo per ricapitalizzare le banche elleniche che possiedono circa 40 miliardi di euro in bond di Atene.

«Probabilmente alcune banche saranno nazionalizzate», ha detto al termine della maratona notturna di mercoledì notte Papandreou a Bruxelles. «Dopo la ristrutturazione le rimetteremo sul mercato», ha proseguito il premier che non ha voluto fornire altri dettagli sulle banche che potrebbero essere nazionalizzate e in quale misura.

Si tratta della prima conseguenza diretta degli accordi del vertice del Consiglio europeo che hanno deciso il taglio del 50% il valore del valore nominale dei bond greci fino al 2020 a carico dei privati. Le banche greche dovrebbero perdere nell'operazione circa 16 miliardi di euro, pertanto saranno costrette a rivolgersi al mercato per ricapitalizzare. Le attuali condizioni degli istituti di credito non permetteranno di trovare cavalieri bianchi o investitori interessati e a quel punto non resterà che rivolgersi allo Stato che in cambio chiederà di entrare nel capitale azionario.

«Il sistema bancario greco verrà riorganizzato senza problemi per il debito pubblico», ha spiegato Papandreou che intanto ha incassato dopo i 110 miliardi di euro del primo piano del maggio 2010 un secondo piano di finanziamenti.

Secondo le nuove regole di ricapitalizzazione del core tier 1 al 9%, le banche greche, secondo l'Eba, avrebbero bisogno di trovare 30 miliardi di euro in totale.

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