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Questo articolo è stato pubblicato il 27 ottobre 2011 alle ore 21:55.

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Sarkozy e la catastrofe sfiorata: «Dopo la Grecia sarebbe caduta l'Italia». Ma la Francia corre per evitare il declassamentoSarkozy e la catastrofe sfiorata: «Dopo la Grecia sarebbe caduta l'Italia». Ma la Francia corre per evitare il declassamento

«Se avessimo lasciato cadere la Grecia, dopo sarebbe toccato all'Italia. E poi sarebbe stata la fine dell'Europa». Lo ha detto stasera in diretta tv il presidente francese, Nicolas Sarkozy, parlando dell'accordo della notte scorsa a Bruxelles in un'intervista speciale su TF1 e France 2. «Se non ci fosse stato l'accordo - ha spiegato il presidente francese - non solo l'Europa sarebbe precipitata nella catastrofe, ma anche il mondo intero. Sarkozy non ha esitato a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Fu «un errore», ha detto tra l'altro, ammettere la Grecia nella zona euro dieci anni fa. «La Grecia è entrata con cifre false sullo stato della sua economia. Non era pronta». L'inquilino dell'Eliseo si è però dichiarato comunque «fiducioso» sulle capacità di Atene di uscire dalla crisi.

La stoccata all'Italia eurotallone d'Achille (continua il braccio di ferro sulla questione Bini-Smaghi, il secondo italiano alla Bce che fa infuriare i francesi) non basta però a mettere in secondo piano la presa d'atto sulle difficoltà oggettive in cui versa anche l'economia transaplina. La Francia ridurrà le previsioni di crescita per il 2012 dall'1,75% all'1%, ha amesso lo stesso Sarkozy . E a questo proposito, secondo il Wall Street Journal, la Francia potrebbe presentare un nuovo piano di austerity già la prossima settimana (la fonte citata è un componente della commissione finanze dell'Assemblea nazionale, la Camera dei deputati transalpina) per mettere in sicurezza il rating tripla A da qualche tempo entrato nel mirino delle agenzie internazionali.

Intanto non si scioglie come si diceva, il nodo Bini-Smaghi, nonostante le forti pressioni esercitate da Berlusconi ormai pubblicamente. Le dimissioni di fatto imposte con l'obiettivo di evitare che due membri del comitato esecutivo abbiano la stessa nazionalità sarebbero incompatibili con il principio di indipendenza personale dei membri del comitato esecutivo della Bce, tanto più che secondo la direzione generale dell'Eurotower, «eventuali dimissioni dovranno essere giustificate pubblicamente». La chiave di volta di tutta la vicenda: l'incompatibilità con il principio d'indipendenza «emergerebbe» se la nuova posizione esterna che andrebbe a ricoprire «non fosse commisurata allo status di membro del comitato esecutivo e del consiglio direttivo della Bce». Il che significa che Bini-Smaghi avrebbe potuto andar via da Francoforte per meno di un incarico di prestigio in Banca d'Italia. Poltrona ormai assegnata a Ignazio Visco, neogovernatore.

Bini Smaghi risponde al finto Bossi (Radio 24)

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