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Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2011 alle ore 20:40.
L'ultima modifica è del 28 ottobre 2011 alle ore 18:34.

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«Non è vero che ci saranno le elezioni nel 2012, il governo arriverà a fine legislatura», questa è l'affermazione perentoria fatta dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al suo arrivo agli Stati generali del commercio estero in corso all'Eur. Con la Lega? «Non c'è nessun tipo di problema». E la lettera degli scontenti del Pdl? «E' una bufala», ha spiegato Berlusconi facendo riferimento alla notizia, circolata ieri, di una missiva redatta da alcuni frondisti del Pdl che chiedeva un passo indietro al premier.

«L'euro non ha convinto nessuno, strana moneta»
«C'è un attacco all'euro - ha poi argomentato - che come moneta non ha convinto nessuno, perché non é di un solo Paese ma di tanti che però non hanno un governo unitario né una banca di riferimento. È una moneta strana, attaccabile dalla speculazione internazionale». Da parte europea - ha aggiunto - «abbiamo ottenuto una piena approvazione sulle riforme economiche contenute nella lettera inviata a Bruxelles, sia nei contenuti, sia nelle date in cui ci siamo impegnati ad approvarle».

«Interpretato in maniera distorta, l'euro è la nostra bandiera»
«Come al solito, si cerca di alzare pretestuose polemiche su una mia frase interpretata in maniera maliziosa e distorta. L'euro è la nostra moneta, la nostra bandiera. È proprio per difendere l`euro dall`attacco speculativo che l`Italia sta facendo pesanti sacrifici», ha poi corretto e precisato il presidente del Consiglio in una nota. «Il problema dell'euro - prosegue - è che è l`unica moneta al mondo senza un governo comune, senza uno Stato, senza una banca di ultima istanza. Per queste ragioni è una moneta che può essere oggetto di attacchi speculativi».

Forma uguale sostanza
«Ho in mente che tutti i nostri sottosegretari vengano chiamati vice-ministri in modo che possano parlare alla pari con i colleghi stranieri. Il presidente del Consiglio ha citato il caso del viceministro per lo sviluppo economico Catia Polidori, che «tratta alla pari con i ministri stranieri».

L'aumento delle esportazioni italiane - ha poi detto Berlusconi nel suo intervento - mostra che «gli imprenditori hanno saputo non demoralizzarsi, hanno saputo darsi coraggio, tirare su le maniche, inventare nuovi prodotti, aggredire nuovi mercati».

L'apertura all'opposizione
«Stiamo lavorando, lavoriamo bene e confido anche nell'apporto delle opposizioni». E' questo l'auspicio, a proposito delle misure che il governo intende adottare sulla base della lettera inviata all'Unione europea. L'opposizione «non potrà sottrarsi» a sostenere il pacchetto di misure concordato «con l'Europa», ha ribadito il premier, promettendo l'arrivo in Parlamento delle riforme per la prossima settimana.

Per poi concludere così: «Non entrate in politica che ve ne pentirete. Io non mi sono pentito. Da questo punto di vista ho la consapevolezza di aver fatto qualcosa di impegnativo e di grosso sacrificio».

Le altre dichiarazioni di Berlusconi
«Il Governo ha intenzione di varare una Agenzia sotto la direzione dello Sviluppo e degli Esteri ai cui vertici ci saranno associazioni degli imprenditori».
«Se vogliamo vedere il nostro Paese in grado di confrontarsi con i competitor stranieri dobbiamo fare le riforme e prima tra tutte quella dell'architettura istituzionale».
«Il numero delle udienze che mi aspettano da oggi al 15 gennaio
sono 37. Siccome i miei avvocati mi hanno chiesto 5 ore di attenzione, sono 72 giorni che devo dedicare alla mia difesa».

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