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Questo articolo è stato pubblicato il 02 novembre 2011 alle ore 16:13.

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Nella foto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al vertice anti crisi di BruxellesNella foto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al vertice anti crisi di Bruxelles

C’è chi grida “Mamma Mia!”: l’Italia è nel mezzo della tempesta finanziaria e con l’impennata dello spread tra Btp e Bund cresce il senso di allarme nella stampa internazionale. L’Italia è sotto tiro e l’attenzione è puntata su Silvio Berlusconi. “Fai le riforme o lascia, dicono a Berlusconi” Confidustria e Abi: il Financial Times sottolinea che il premier italiano è sotto una “pressione concertata”: deve realizzare le riforme strutturali promesse oppure dimettersi e lasciare spazio a un governo di unità nazionale “prima che i costi di finanziamento del debito raggiungano livelli insostenibili”.

“E' da tre mesi che la Bce ha cominciato a comprare” titoli italiani. “Per quanto ancora il governo pensa di potere continuare a promettere e a non agire?”, dice al Ft Riccardo Barbieri, economista alla Mizuho International.
Le opposizioni hanno chiesto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di nominare subito un nuovo governo. Ma, osserva il Ft, è poco probabile che Napolitano agisca in tal senso, a meno che Berlusconi non sia sconfitto a un voto di fiducia o non si dimetta volontariamente.
Il primo ministro – scrive Guy Dinmore - ha più volte dimostrato che il senso di auto-preservazione della sua coalizione è “abbastanza forte da evitare di essere sconfitta in Parlamento ma troppo divisa per approvare leggi significative. Il risultato è una paralisi che indebolisce il mercato”.

Le homepage dei siti dei più autorevoli media britannici sono dominate dalla crisi dell’eurozona, che vede Grecia e Italia protagoniste. “Gli spread dei titoli italiani raggiungono il massimo dell’era euro” (Ft). “I bond italiani di nuovo sotto pressione” (Independent). “I mercati precipitano mentre il piano di salvataggio dell’euro va a rotoli”, titola il Times di Londra.

L’Economist vede l’Italia sul baratro e punta i riflettori sulla Bce e sulla scomoda posizione di Mario Draghi, che deve comprare titoli del debito italiano: “O salverà l’euro o lascerà che fallisca”.

Il Telegraph richiama sulla copertina della sua edizione online le dichiarazioni di Lord Turner, presidente della Financial Services Authority: “Per le banche britanniche il debito dell’Italia è una minaccia più grande della Grecia”.

Anche se l’esposizione delle banche inglesi verso l’Italia non è vasta, se la crisi finanziaria italiana dovesse peggiorare “potrebbe essere più dannosa per il Regno Unito di quelle di Grecia, Irlanda e Portogallo”, ha detto Lord Turner parlando alla commissione parlamentare per il Tesoro.

Al Telegraph una fonte bancaria italiana assicura che è “molto improbabile” che i problemi dell’Italia diventino gravi come quelli della Grecia. Ma i commenti di Lord Turner inevitabilmente “aggravano i timori per la capacità del sistema finanziario britannico di far fronte a una nuova crisi”.

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