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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2011 alle ore 16:16.
L'ultima modifica è del 04 novembre 2011 alle ore 09:14.

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L'Italia, sotto tiro dei mercati finanziari, esce da "sorvegliata speciale" dal vertice dei Venti grandi della Terra che si sono riuniti a Cannes per il tradizionale summit d'autunno. Incontro che le tensioni sui debiti dell'eurozona e il caso Grecia hanno profondamente modificato trasformandolo in una riunione d'emergenza per trattare i rischi della crisi dei paesi dell'eurozona e accendere i riflettori, dopo Atene, anche su Roma e sul percorso di attuazione delle riforme concordate con Bruxelles.
Ecco la cronaca della giornata, minuto per minuto.

Lagarde: entro il 2016 20 mln posti di lavoro
Secondo il Fondo monetario internazionale «con un intervento collettivo» come quello delineato al G20 di Cannes «il Pil mondiale potrebbe salire entro il 2016 dell'1,50% e potrebbero essere creati fra 20 e 40 milioni di nuovi posti». Lo afferma il direttore generale dell'Fmi Christine Lagarde.

La certificazione del Fmi (dal nostro inviato Gerardo Pelosi)
Quello del Fondo monetario «non sarà un commissariamento» ma solo una «certificazione dei nostri impegni e non un monitoraggio chiesta da noi e non imposta» ha detto il premier Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa finale al vertice G20. Berlusconi ha spiegato che l'Italia non dimostra affatto di essere un Paese in crisi. «Siamo la seconda economia europea e la settima mondiale - ha rilevato Berlusconi - abbiamo una ricchezza privata che supera di gran lunga il debito pubblico e quindi non ci sono elementi di preoccupazione».

Berlusconi: Noi chiesto monitoraggio Fmi, non lascio Governo
«Dopo la Grecia i movimenti speculativi si stavano dirigendo verso l'Italia e quindi come fanno le aziende che si rivolgono a società specializzate nei momenti di crisi abbiamo chiesto alla Lagarde il monitoraggio del Fondo monetario internazionale». Così il premier Silvio Berlusconi ha spiegato la dinamica del monitoraggio del Fondo monetario ricordando che i fondamentali dell'Italia restano buoni e quindi «non ci sono motivi di preoccupazione». Berlusconi ha anche detto che «continuerà a governare» anche perché ha aggiunto «non vedo nessun altro in grado di guidare il Governo in questo momento» (dal nostro inviato Gerardo Pelosi).

Sarkozy: vogliamo la Tobin Tax
«La Francia si batterà affinchè la Tobin Tax diventi realtá. Aspettare che il resto del mondo adotti una tassa sulle transazioni finanziarie non è una giustificazione sufficiente per impedirne l'entrata in vigore». Ad affermarlo è il presidente francese e del G20, Nicolas Sarkozy, al termine del vertice di Cannes. Ora, rileva, «ci sono decine di paesi che hanno raggiunto la Francia nella sua battaglia, che all'inizio ci vedeva soli. Ora ci sono la Commissione Europea, la Germania, la Spagna, l'Unione Africana, l'Argentina... che sono favorevoli al principio di una tassa sulle

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