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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2011 alle ore 08:17.

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L'Italia dice sì al monitoraggio dell'Ue sui progressi che riguardano pensioni, lavoro e riforme strutturali, conferma il presidente della Commissione Ue Barroso al G20 di Cannes. «La prossima settimana ci sarà una missione in Italia». Le sue parole arrivano dopo una mattinata in cui le voci di una «sorveglianza» sulle riforme da parte dell'Fmi erano state prima diffuse dalle agenzie, poi minimizzate da fonti ufficiali del Governo italiano alla stregua di «consigli».

«È un passo importante per Bruxelles»
Barroso dice che la decisione dell'Italia è «un passo importante» per Bruxelles e sottolinea come Roma abbia chiesto «volontariamente all'Fmi di monitorare l'applicazione dei suoi impegni». «Nelle prossime settimane - aggiunge Barroso - monitoreremo la situazione dell'Italia e la sua capacità di rispettare gli impegni. È importante per tutti i paesi Ue». Herman Van Rompuy, presidente Ue, conferma la richiesta italiana di monitoraggio Fmi che include «la missione della Commissione Ue di verificare le misure in modo dettagliato e di vigilarne l'esecuzione» il che «è molto importante per la credibilità». Ha aggiunto: « La situazione dell'Italia è completamente diversa dalla Grecia».

Gli Usa: abbiamo fiducia nell'Italia
Indicazioni rassicuranti sono arrivate anche da un alto funzionario dell'amministrazione americana. «La valutazione del Fmi del programma di risanamento italiano - ha dichiarato al Sole 24 Ore - rappresenta una dichiarazione di fiducia nell'Italia. Il fatto che Roma abbia concesso l'accesso del Fmi è a sua volta una dichiarazione di fiducia dell'Italia nei confronti dell'istituzione internazionale».

I dubbi dei mercati
Sempre sull'Italia Barroso ha aggiunto: «Bisogna essere oggettivi: ci sono dubbi nei mercati» sulla capacità dell'Italia di attuare le misure promesse all'Ue. Ha aggiunto: «fatto oggettivo ed è questo il motivo per cui l'Italia attuerà tutte le misure».

Una notte difficile
Per Silvio Berlusconi la riunione dei leader dell'Eurozona è stata molto difficile. Evidentemente non hanno convinto fino in fondo le rassicurazioni che Silvio Berlusconi ha provato a dare, annunciando di voler porre la fiducia sul ddl stabilità e sull'emendamento con gli impegni assunti con la lettera alla Ue. Stamattina il commissario ai affari economici Olli Rehn ha detto che la discussione è stata «franca e aperta», anche se non ha voluto specificare su che cosa. La Commissione rinvia alla riunione dell'Eurogruppo di lunedì a Bruxelles per capire come sarà perfezionato il meccanismo dell'Efsf (fondo salva Stati) quale sarà l'associazione del Fmi all'operazione salva-stati e con quale tipo di partecipazione dei Brics alle operazioni di prestito o di sottoscrizione dei titoli del debito sovrano Eurozona. Stanotte alla fine della riunione dei leader Eurozona con i vertici Ue e Fmi, il ministro delle finanze tedesche Wolfgang Schauble ha detto che tutti sono impegnati «attivamente a trovare il modo di combattere la speculazione, specialmente nei confronti dell'Italia».

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