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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2011 alle ore 18:05.
L'ultima modifica è del 04 novembre 2011 alle ore 10:36.

Di fronte alla crisi, bisogna attuare gli impegni del 26 ottobre a Bruxelles, «l'Italia non può dare segni di scarsa determinazione e affidabilità. Questo è stato, mi pare il segno positivo delle conclusioni di Cannes», ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un discorso all'Università di Bari. «Gli obiettivi sottoscritti a Bruxelles dall'Italia il 26 ottobre vanno attuati tempestivamente, puntualizzandoli nei loro termini rimasti generici o controversi; vanno attuati, e anche rafforzati e arricchiti», ha detto Giorgio Napolitano. «Parliamoci chiaro: nei confronti del nostro paese è insorta in Europa e non solo in Europa una grave crisi di fiducia. Dobbiamo esserne consapevoli e sentircene più che feriti, spronati nel nostro orgoglio e nella nostra volontà di recupero».
Assillo quotidiano delle turbolenze dei mercati
«Come è evidente, siamo dominati dall'assillo quotidiano per le turbolenze dei mercati finanziari per le tensioni che colpiscono la gestione e le prospettive del nostro debito pubblico e per le ricadute che esse tendono ad avere sulla più complessiva condizione economica e sociale del Paese, si tratta di un assillo cui non si può sfuggire e che richiede risposte giorno per giorno ma che non deve impedirci di riflettere e di decidere su molteplici piani». Essenziale è, infatti, quel che si muove e può muoversi nel Paese - ha aggiunto - il modo in cui tutti i soggetti sociali operano e sono chiamati ad operare per far fronte alle difficoltà o con cui siamo alle prese nel quadro della crisi finanziaria economica e finanziaria europea e mondiale».
Guai a rispondere alla ue con ritorsioni
«Affiorano anche qua e lá, se non pregiudizi antichi, nuovi giudizi unilaterali o ingenerosi e calcoli insidiosi verso l'Italia. Ma guai a rispondere con ritorsioni polemiche e animositá»., ha detto il presidente della Repubblica. E ha sottolineato che «le istituzioni dell'Unione Europea e gli Stati che ne sono parte, nessuno escluso, stanno pagando il prezzo di insufficienze, esitazioni, contraddizioni, su cui ciascuno dovrebbe interrogarsi per la sua quota di responsabilità». Ora, insieme. dobbiamo «compiere il nuovo salto di qualità che si impone nel processo di integrazione europea, perchè si rinnovi quell'impegno di comune sviluppo, quello spirito di giustizia, di coesione sociale, di solidarietà che ha fin dalle origini animato il progetto europeo».
Mezzogiorno grande riserva per l'Italia
«Il Mezzogiorno rappresenta la grande riserva su cui l'Italia può contare per un suo più intenso ed equilibrato sviluppo. Il momento è molto difficile, molto duro per il nostro Paese».ha detto Giorgio Napolitano parlando con i giornalisti in Piazza Umberto a Bari, a margine della cerimonia davanti al monumento in memoria dei caduti antifascisti del 28 luglio 1943. «Il Mezzogiorno - ha detto il Capo dello Stato - rappresenta la grande riserva su cui l'Italia può contare per un suo nuovo più intenso ed equilibrato sviluppo».
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