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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2011 alle ore 19:35.

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Giuseppe Betori, Cardinale Arcivescovo di Firenze (Ansa)Giuseppe Betori, Cardinale Arcivescovo di Firenze (Ansa)

«È molto consolante, questa vicinanza, a cominciare dal Santo Padre che si è fatto vicino attraverso il suo segretario particolare». È quanto ha detto l'arcivescovo di Firenze monsignor Giuseppe Betori ai microfoni della Radio vaticana commentando l'attentato di cui è stato vittima ieri sera insieme al suo segretario. Betori sottolinea di aver ricevuto la solidarietá di «tanti vescovi, ricordo in particolare il cardinale Bagnasco e il cardinale Ruini, i miei preti, la gente che mi ferma per la strada».

Quanto alle condizioni di don Paolo «sono lieto di rassicurare tutti» ha detto Betori che poi ha aggiunto: «Don Paolo è stato operato ieri sera e sono state messe a posto le sue ferite. L'ho trovato molto, molto sereno, molto tranquillo. Lui dice che la forza della fede gli riesce di grande aiuto, in questo momento, per mantenere la serenitá. È stato davvero esemplare accanto a me e lo ringrazio per questo servizio che non prevedeva - ahimè - una vicenda di questo genere».

«Purtroppo - spiega il presule - l'instabilità delle persone è una caratteristica della nostra società, per cui anche una istituzione come la Chiesa si ritrova al centro di tensioni». E poi aggiunge: «Non vorrei particolarmente sottolineare l'episodio, quanto piuttosto dire la mia comprensione verso questa persona, che sicuramente sta soffrendo per poter arrivare a un gesto di questo genere». E infine concludere: «Rinnovo il mio atteggiamento di misericordia e di perdono che dev'essere quello di ogni vescovo verso tutti i suoi fedeli, anche, anzi soprattutto, verso quelli più provati dalla vita».

La Radio Vaticana ha ricostruito in un servizio per il suo radiogiornale internazionale quanto accaduto ieri sera nell'episcopio di Firenze. «Sono le 19.30 - riporta l'emittente della Santa Sede - quando l'arcivescovo Betori e il suo segretario entrano con l'auto nel cortile della curia in Piazza dell'Olio. Tornavano da una messa, e in precedenza avevano presenziato ai lavori del Convegno dei Centri di aiuto alla vita. Un uomo si intrufola dietro di loro e si accosta alla macchina. È piuttosto anziano, all'apparenza un senza fissa dimora. Monsignor Betori e don Brogi escono dall'auto e lo sconosciuto si rivolge per primo al segretario, chiedendogli di poter parlare con il vescovo, ricevendo però in risposta un "non è il momento". Innervosito dal rifiuto, l'uomo urla frasi sconnesse, estrae una pistola calibro 7.65 e spara al sacerdote colpendolo all'addome. Poi punta l'arma alla nuca di monsignor Betori ma per qualche motivo - il servizio di Radio Vaticana ipotizza che forse la pistola si sia inceppata - non riesce a far fuoco e desiste. L'ultima cosa che il vescovo ode dall'uomo che fugge è una frase rimasta in sospeso: «Tu non devi dire...». In pochi minuti un'ambulanza trasporta il segretario di mons. Betori all'ospedale di Santa Maria Nuova, dove il sacerdote viene operato».

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