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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2011 alle ore 21:01.
L'ultima modifica è del 08 novembre 2011 alle ore 16:01.

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(Epa)(Epa)

Alle 10 si riuniranno di nuovo i leader dei principali partiti greci. Nel frattempo, il premier uscente, George Papandreou, ha rassegnato formalmente le proprie dimissioni. Prima di essere ricevuto nel tardo pomeriggio dal presidente della Repubblica Carolos Papoulias, Papandreou ha annunciato ufficialmente le proprie dimissioni dall'incarico, sottolineando come la scelta per la successione fosse caduta su una figura «particolarmente istituzionale«, il che sembrerebbe confermare l'ipotesi di un governo guidato dal presidente della Camera, Philippos Petsalnikos.

Papandreou ha poi definito il nuovo esecutivo «di consenso politico» e ha sottolineato come il futuro del Paese rimarrà nella zona euro. Alla riunione fra i rappresentanti dei partiti, iniziata stasera e che riprenderà dunque domani mattina, assisterà anche il Capo dello Stato.

Secondo i media greci sono sei i candidati alla guida di un nuovo governo di coalizione: Petsalnikos, 60 anni, presidente socialista della Camera, ma forse è il meno conosciuto all'estero; Vassilios Skouris, 63 anni, professore di diritto, presidente della Corte di Giustizia dell'Unione europea a Lussemburgo dall'ottobre 2003; Lucas Papademos, 64 anni, ex governatore della Banca di Grecia, vice presidente della Banca centrale europea accanto a Jean-Claude Trichet (2002-2010); Panagiotis Roumeliotis, 64 anni, economista, universitario, rapresentate greco al Fondo monetario internazionale; Nikiforos Diamandouros, 69 anni, professore di scienze politiche, mediatore europeo dal 1mo aprile 2003; Ioannis Koukiadis, 71 anni, presidente del nuovo comitato per le privatizzazioni greche, deputato europeo del Pasok (socialisti).

Danton / Ma Papandreou ha davvero perso? (di Daniele Bellasio)

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