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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2011 alle ore 11:12.

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Dario Franceschini (ANSA)Dario Franceschini (ANSA)

Le dimissioni a tempo di Berlusconi spingono l'opposizione a chiedere un colpo d'acceleratore all'iter del ddl di stabilità. Appelli accorati arrivano dal Pd e dal terzo Polo.

Franceschini: un via libera lampo al ddl di stabilità
«Pur tenendoci le mani libere sul merito del ddl, siamo disposti a lavorare anche questo sabato e domenica per consentire l'approvazione della legge di stabilità anche alla Camera entro questa settimana». Lo annuncia il capogruppo del Pd a Montecitorio, Dario Franceschini, a nome delle opposizioni, spiegando che «vista la situazione dei mercati e dello spread non si può perdere neanche un'ora. Ovviamente ci riserviamo di votare contro sui contenuti» della ex finanziaria. Ora le opposizioni avanzeranno la richiesta in capigruppo.

Di Pietro: no a governi-inciuci, elezioni subito
Antonio Di Pietro non crede possibile un governo di transizione, che sarebbe a suo avviso «un inciucio» e insiste per le elezioni anticipate. «Bisogna andare alle elezioni anticipate - ha detto il leader di Idv al Tg1 - perché queste consentono di avere un governo che ha la fiducia dei cittadini e che può fare quelle riforme che, al saldo di ciò che ci chiede l'Unione Europea, vadano a prendere i soldi a quelli che finora hanno fatto i furbi e non quelli che sono i poveri cristi di questa situazione. Lo abbiamo chiesto già da ieri e continueremo a chiederle. Qualsiasi altra soluzione è una soluzione da inciucio che serve soltanto per rimanere attaccati a questa poltrona in Parlamento».

Terzo Polo: subito la legge di stabilità
«Occorre che sia approvata al più presto la legge di stabilità con misure immediatamente efficaci e coerenti con gli impegni assunti con le istituzioni europee». Così il comunicato diramato al termine dell'incontro dei rappresentanti politici e parlamentari del Terzo polo (Api, Fli, Udc, Mpa, LibDem e Giorgio La Malfa). «Deve quindi accelerarsi il più possibile - si legge ancora nella nota - il percorso stabilito ieri con il Quirinale anche al fine di dare certezza al quadro economico-finanziario e agli investitori». da parte sua, Fli ha diffuso una nota con la quale auspica la nascita di un «governo di ricostruzione» già nella prossima settimana, «guidato da una personalitá in grado di riconciliare il Paese con i mercati e con l'Europa per salvare la nostra economia».

È durato un'ora l'incontro di Tremonti con Napolitano
È terminato dopo circa un'ora l'incontro al Quirinale tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. Tremonti ha illustrato al capo dello Stato i contenuti del maxiemendamento al ddl stabilità.

Intanto è slittata la presentazione del maxiemendamento
Slitta ancora la presentazione del maxiemendamento in commissione Bilancio al Senato. Secondo quanto riferiscono senatori dell'opposizione il provvedimento sarà presentato intorno alle ore 16. La seduta, intanto, è ripresa. Il senatore del Pd, Giovanni Legnini, ricorda che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, è salito al Quirinale «e la partita si gioca lì».

Al Senato i capigruppi scrivono a Schifani per accelerare l'iter del ddl di stabilità
Il presidente del Senato Renato Schifani ha fatto seguito alla richiesta presentata oggi dai capigruppo di tutte le opposizioni a palazzo Madama, nella quale si sollecitava un'approvazione del ddl Stabilità «nel più breve tempo possibile». La conferenza dei capigruppo del Senato è convocata alle ore 18, e a quanto si apprende Schifani proporrà in quella sede di approvare il ddl stabilità entro la settimana.
I capigruppo al Senato nella loro lettera avevano scritto che «la situazione economica e finanziaria dell'Italia e le ultime vicende politiche e parlamentari evidenziano la necessità di approvare nel più breve tempo possibile la legge di Stabilità. Le chiediamo - scrivono Anna Finocchiaro, Gianpiero D'Alia, Felice Belisario, Francesco Rutelli e Giovanni Pistorio - di convocare con urgenza la conferenza dei capigruppo per definire modalità e tempi certi per l'approvazione del provvedimento in Aula».

Oggi il via libera alla Camera dell'assestamento di bilancio
«All'unanimità - ha detto il democratico - abbiamo deciso di andare alla conferenza dei capigruppo a dire che, date le decisioni di ieri, l'annuncio delle dimissioni di Berlusconi dopo l'approvazione della legge di stabilità e accertato che la maggioranza non ha più i numeri, consentiremo questo pomeriggio l'approvazione dell'Assestamento di bilancio tenendo lo stesso atteggiamento di ieri (presenti in Aula, ma non votanti, ndr) perché la mancata approvazione del documento rallenterebbe e bloccherebbe il ddl stabilità indi le dimissioni del premier. Contemporaneamente offriamo la disponibilità ad approvare la legge di stabilità entro questa settimana anche alla Camera lavorando anche sabato e domenica».

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