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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2011 alle ore 12:53.
L'ultima modifica è del 11 novembre 2011 alle ore 10:54.
Il ddl stabilità è stato approvato dal Senato con 156 voti favorevoli, 12 voti contrari e 1 astenuto. Il testo passa ora all'esame della Camera. I gruppi di maggioranza hanno votato a favore. I senatori del Pd e del Terzo Polo sono rimasti in Aula ma non hanno partecipato al voto.
Il debutto di Monti
Il neosenatore a vita, Mario Monti, ha debuttato ufficialmente al Senato. Il presidente Renato Schifani lo ha accolto con un «benvenuto di cuore». Schifani ha annunciato in aula la nomina di Monti, salutata dagli applausi dei senatori. Il primo abbraccio è stato quello di Emma Bonino, poi si sono avvicinati, tra gli altri, Pancho Pardi (Idv), Gianpiero D'Alia (Udc) e Luigi Zanda (Pd). Poi il saluto del capogruppo Pdl, Maurizio Gasparri.
Monti è già al lavoro
Anche se non è ancora stato formalmente incaricato di formare il nuovo governo, Mario Monti è già al lavoro in vista del probabile incarico che arriverá al termine delle consultazioni di Napolitano al Quirinale, dopo le dimissioni del premier che seguiranno il via libera definitivo, alla Camera, al Ddl stabilità. Monti si sta già occupando del programma e della composizione dell'esecutivo, negli uffici che furono di Giorgio Napolitano
al primo piano di Palazzo Giustiniani, vicino alla Sala Zuccari, quando
l'attuale Capo dello Stato era senatore a vita, nominato nel 2005 dall'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Stamattina il preside della Bocconi è salito al Colle dove era in programma la tradizionale cerimonia per celebrare la giornata della ricerca sul cancro, presieduta dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano. La presidenza della Repubblica precisa: nessun colloquio tra il capo dello Stato e il neosenatore a vita che è salito al Quirinale solo per ritirare della documentazione prima di far ritorno nell'aula del Senato.
Gentile: su iter maxiemendamento nessuna ingerenza da ispettori Ue
Oggi l'obiettivo è puntato sul ddl di stabilità e sul colpo d'acceleratore impresso al provvedimento. Proprio sull'iter del maxiemendamentoè arrivata la precisazione del sottosegretario all'Economia, Antonio Gentile. «Non c'è stata alcuna ingerenza esterna. Il Senato in commissione Bilancio - ha affermato Gentile - ha approvato i provvedimenti di concerto con Schifani su sollecitazione del presidente della Repubblica e del ministro Tremonti: non c'è stata nessuna ingerenza esterna. L'iter del maxiemendamento era iniziato prima dell'arrivo degli ispettori in Italia».
Dal Cdm via libera alla nota di variazione del bilancio
Nel pomeriggio il Consiglio dei ministri, che si è riunito a Palazzo Madama dopo l'ok dell'aula al ddl stabilità, ha quindi approvato la nota di variazione al bilancio di previsione dello Stato per il 2012 e al bilancio pluriennale per il prossimo triennio. Il Consiglio tornerà a riunirsi domani, sabato 12 novembre, a Palazzo Chigi intorno alle 18, comunque dopo il voto finale della Camera sulla legge di stabilità.
La tabella di marcia per giungere a un nuovo esecutivo
Tornando a Monti, l'ex commissario Ue aveva incontrato ieri il capo dello Stato di ritorno dalla Germania dopo la nomina a senatore a vita. L'incontro è servito a Monti per esprimere al capo dello Stato il proprio ringraziamento per la nomina a senatore a vita e secondo le indiscrezioni per discutere gli impegni e la composizione del nuovo esecutivo che toccherà all'economista provare a formare. Secondo la tabella di marcia che vuole seguire Napolitano, le consultazioni inizieranno domenica dopo le dimissioni formali di Silvio Berlusconi che arriveranno domani sera dopo l'approvazione da parte della Camera della legge di stabilità. L'incarico verrebbe dato a Monti già domenica in modo che lunedì possa esserci il giuramento al Quirinale del nuovo governo. La corsa contro il tempo serve a rassicurare i mercati sull'adempimento degli impegni assunti dall'Italia in sede europea.
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