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Questo articolo è stato pubblicato il 12 novembre 2011 alle ore 14:32.

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La membership della Siria in seno alla Lega Araba è stata «sospesa». Lo ha annunciato il ministro degli Esteri del Qatar, Hamad bin Jassim al Thani, nel corso di una conferenza stampa al Cairo.

Unico voto contrario è stato quello dello Yemen
La sospensione è stata votata quasi all'unanimità dall'organizzazione che ha sede al Cairo. L'unico voto contrario è stato quello dello Yemen, mentre Libano e Iraq si sono astenuti.

Secondo il capo della diplomazia di Doha, la sospensione della Siria andrá avanti finchè le autoritá di Damasco non metteranno in pratica l'accordo di pace proposto dalla Lega Araba lo scorso 2 novemebre.
L'organizzazione pan-araba nei giorni scorsi aveva minacciato «provvedimenti» contro Damasco se il piano di pace arabo fosse stato disatteso. Il piano prevede la fine delle violenze, il ritiro delle forze di sicurezza dalle cittá, la liberazione delle persone arrestate da metá marzo, l'avvio del dialogo tra il governo e le opposizioni, l'arrivo in Siria di osservatori della Lega Araba e l'apertura del Paese ai media internazionali.

La reazione di Damasco: decisione illagale
La decisione della Lega Araba di sospendere la Siria «è illegale perchè viola lo statuto e le regole interne della Lega». Lo ha affermato il rappresentante permanente di Damasco presso l'organizzazione, ambasciatore Yousef Ahmad, citato dall'agenzia siriana Sana. Ahmad ha aggiunto che la decisione rappresenta «l'elogio funebre» dell'azione comune araba e dimostra che la sua direzione «è subordinata ai programmi degli Usa e dell'Occidente».

Attaccati consolati e ambasciate
Una folla di un migliaio di persone ha attaccato nella notte la sede dell'ambasciata turca a Damasco lanciando pietre e bottiglie prima che la polizia intervenisse per disperdere gli aggressori. Lo ha riferito l'agenzia Anatolian. Attacchi sono stati lanciati anche contro il consolato turco ad Aleppo e al consolato onorario a Latakia. L'ondata di proteste, che ha coinvolto anche la sede dell'ambasciata saudita, è seguita alla decisione della Lega Araba di sospendere le attività della Siria fino a quando il presidente Bashar al Assad non intraprenderà iniziative per mettere fine alla repressione violenta delle manifestazioni antigovernative e favorire il processo di transizione politica. Ankara, tradizionale alleato di Damasco, ha più volte condannato con decisione le violenze perpetrate contro i civili dalle forze di sicurezza di Assad e ha convocato il diplomatico siriano. E dopo Stati Uniti ed Europa, anche l'Onu ha "benedetto" la decisione della Lega Araba di bandire la Siria.

Francesi nel mirino a Latakia
Il Consolato Onorario di Francia, a Latakia, in Siria nord-occidentale, e la
Cancelleria distaccata ad Aleppo sono stati attaccati da gruppi di manifestanti pro-regime e la Francia ha condannato l'accaduto convocando l'ambasciatore della Siria in Francia "per un richiamo degli obblighi internazionali". Cos'

Uccisi 22 contestatori
Intanto e forze di sicurezza siriane hanno ucciso 22 persone, le prime dodici durante una manifestazione di oppositori che intonavano slogan contro il presidente Bashar al Assad durante una manifestazione di sostenitori del regime ad Hama. Lo hanno riferito attivisti per i diritti umani. «Le forze di sicurezza guidavano il corteo di dipendenti pubblici e studenti quando hanno inseguito un gruppo di contestatori e ne hanno uccisi quattro», ha raccontato un attivista.
Ma a fine giornata è stato di 22 morti, secondo quanto riferiscono fonti dell'opposizione, il bilancio delle vittime dell'esercito: ai 12 di Hama si sono aggiunti altri 10 civili uccisi a Homs, a sud della provincia di Daraa.
La Lega araba ha allo studio la messa in opera d'un meccanismo per proteggere i civili nel paese guidato dal presidente Bashar el Assad. L'ha annunciato oggi il segretario generale dell'organizzazione panaraba Nabil al Arabi durante una visita a Tripoli. E la Siria ha chiesto una riunione urgente della Lega Araba per discutere della situazione nel Paese. Lo annuncia la tv di Stato.

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