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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2011 alle ore 21:07.
L'ultima modifica è del 22 novembre 2011 alle ore 19:07.

Travolta dal'inchiesta sugli appalti Enav, su Finmeccanica si accendono i riflettori del governo dopo quelli della magistratura. «Il presidente del Consiglio Mario Montisegue con attenzione l'evolversi della situazione di Finmeccanica e si aspetta una rapida e responsabile soluzione. In questo contesto - si legge in un comunicato diffuso da palazzo Chigi - il presidente ha concordato con i ministri competenti di verificare con la società stessa che si stiano predisponendo le iniziative necessarie».
Bersani: urge ristrutturazione ai vertici. Il gruppo: niente dimissioni
«A questo punto serve una operazione di ristrutturazione del vertice» di Finmeccanica: così Pier Luigi Bersani a Otto e mezzo su La 7. A Lilli Gruber che gli chiedeva se fosse il caso per i vertici di dimettersi, Bersani ha risposto: «Sì, in nome della prospettiva di questa azienda determinante che ha bisogno di una ristrutturazione e di un rilancio». Tuttavia secondo i canali ufficiali del gruppo aerospaziale non c'è per ora nessuna ipotesi di dimissioni del presidente Guarguaglini.
Tremonti ascoltato dai pm come testimone
Sul piano giudiziario si registrano oggi nuovi sviluppi. L'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, è stato infatti ascoltato come persona informata sui fatti dai magistrati della procura di Roma che indagano sul presunto giro di tangenti legate agli appalti dell'Enav assegnati a Selex Sistemi Integrati (gruppo Finmeccanica). Secondo quanto si apprende, Tremonti è stato ascoltato in gran segreto dal pm Paolo Ielo alcune settimane fa, a Milano. Durante l'incontro il magistrato ha chiesto all'ex ministro la sua versione su alcune dichiarazioni dell'ex consulente esterno di Finmeccanica, Lorenzo Cola, e dell'imprenditore Tommaso Di Lernia che lo chiamano in causa.
Di Lernia: Cola mi disse di aver riferito a Tremonti le malefatte di Milanese
Secondo Di Lernia l'ex ministro sarebbe stato informato da Cola delle «malefatte» di Marco Milanese fin dalla «prima parte del 2010». Il 13 luglio 2011, interrogato a piazzale Clodio, Di Lernia racconta la vicenda dell'acquisto della barca dell'onorevole Milanese, ex braccio destro del ministro. «Quanto alla barca - mette a verbale - ribadisco che non avevo alcun interesse ad acquistarla. Ricordo che nel primo periodo Cola sponsorizzò tale acquisto e poi, quando apprese che Milanese puntava alla nomina di Flavio Cattaneo quale presidente di Finmeccanica, ebbe moti di inimicizia, che mi manifestò». Qui, secondo Di Lernia, sarebbe entrato in gioco Tremonti. «Mi disse infatti - afferma - che sarebbe andato direttamente da Tremonti a raccontargli tutte le malefatte di Milanese. Cosa che, successivamente nella prima parte del 2010, mi riferì di aver fatto».
Cola: nomina vertici Enav frutto di una precisa ripartizione politica
Circostanze confermate anche dall'ex consulente di Finmeccanica. In un verbale dello scorso 24 agosto Cola, in relazione al potere di nomina dei vertici Enav dice che «formalmente spettava al ministero dell'Economia, ma sul piano sostanziale era il frutto di una precisa ripartizione politica. Nell'ultima tornata di nomine - aggiunge poi - fui messo a conoscenza che Matteoli aveva ottenuto un accordo con Tremonti per il quale avrebbe potuto decidere le presidenze delle società».
Lo scorso 14 settembre Cola racconta poi di avere incontrato personalmente nel 2009 l'ex ministro Tremonti, su incarico del presidente di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini, «presso lo studio del senatore Andreotti», per discutere del possibile ingresso dei libici in Finmeccanica. Una mossa utile anche a migliorare i rapporti con i vertici di piazza Montegrappa, secondo Cola, visto che «fino al 2009 i rapporti erano asettici, nella consapevolezza, soprattutto da parte del ministro Tremonti, dell'esistenza di rapporti privilegiati tra Guarguaglini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta».
Di Lernia: la riconferma di Pugliesi legata all'appoggio di Matteoli e Milanese
L'incontro con Cola è stato smentito giorni fa dallo stesso Tremonti. Dell'ex ministro dell'Economia parla, poi, come detto, Di Lernia, il 27 giugno 2011, raccontando ai pm che la riconferma di Guido Pugliesi al vertice dell'Enav «è dovuta a due canali: l'appoggio di Matteoli, favorito con l'operazione Optimatica; l'appoggio di Milanese, favorito attraverso l'operazione della barca e la somma di 10mila euro mensili che l'imprenditore Angelo Proietti (uno dei titolari della Edil Ars, ndr) gli erogava e che Milanese, secondo quanto mi ha detto Cola, gli richiedeva per pagare un affitto per il ministro Tremonti». Sia Matteoli che Milanese hanno sempre smentito seccamente tali circostanze.
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