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Questo articolo è stato pubblicato il 19 novembre 2011 alle ore 16:16.
L'ultima modifica è del 19 novembre 2011 alle ore 10:14.

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Svolta nell'inchiesta sugli appalti Enav condotta dalla procura della Repubblica di Roma che ha effettuato stamane una serie di perquisizioni presso gli uffici dell'ente e le abitazioni di alcuni dirigenti. Agli arresti domiciliari è così finito Guido Pugliesi, amministratore delegato dell'Ente nazionale di assistenza al volo, mentre Manlio Fiore, direttore di Selex Sistemi Integrati, e Marco Iannilli, commercialista del cosiddetto "gruppo Mokbel", sono in carcere. Il gip Anna Maria Fattori ha firmato i provvedimenti su richiesta del pm Paolo Ielo. Il reato contestato è finanziamento illecito ai partiti. Nel decidere l'arresto per Fiore e Iannilli, il gip parla «di fatti commessi in un contesto criminale assai ampio, solo in parte raggiunto dalle investigazioni, sicchè una misura quale gli arresti domiciliari consentirebbe agli indagati, per gli inevitabili limiti dei controlli di polizia, di riprendere i contatti con tale contesto criminale e continuare a perpetrare fatti di indole analoga». Secondo la Fattori i fatti oggetto di indagine «sono gravissimi, al pari dei danni cagionati».

Per Borgogni (Finmeccanica) negato l'arresto
Anche Lorenzo Borgnogni, responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica, è tra gli indagati dell'ultimo filone d'inchiesta sugli appalti Enav. Per lui è stato richiesto l'arresto, ma il gip non l'ha concesso. Nella medesima inchiesta risultano indagati il presidente di Finmeccanica, Pier Francesco Guargaglini - il reato contestato è fatturazioni per operazioni inesistenti e frode fiscale - mentre la moglie, Marina Grossi, numero uno di Selex Sistemi Integrati, è indagata per i medesimi reati più quello corruzione.

Per Pugliesi l'accusa è di finanziamento illecito ai partiti
Pugliesi è accusato di illecito finanziamento in relazione a una presunta tangente da 200 mila euro versata dall'imprenditore Tommaso Di Lernia, titolare della Print System, al segretario amministrativo dell'Udc Giuseppe Naro. Quest'ultimo, a sua volta, è indagato dalla procura di Roma per illecito finanziamento. «Si tratta di un atto dovuto da parte dei magistrati, nella cui serietá confido totalmente», ha commentato Naro. E anche il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, ha rinnovato «la piena fiducia in Naro e nei magistrati». L'erogazione, fatta in accordo con Lorenzo Cola, consulente esterno di Finmeccanica, risale al 2 febbraio del 2010. La somma, in contanti, sarebbe stata versata «senza la deliberazione dell'organo sociale competente e senza l'iscrizione della erogazione a bilancio»: da qui la contestazione di illecito finanziamento ai partiti.

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