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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2011 alle ore 18:47.

Solleva un'ondata di entusiasmo su twitter l'arrivo di Giulio Terzi, neoministro degli esteri: ha aperto un profilo ufficiale, come ha confermato la Farnesina in giornata. Per adesso può leggere i messaggi inviati da altri otto utenti, incluso l'ex titolare del dicastero, Franco Frattini. Non sono molti, però, i ministri degli esteri europei che hanno scelto di essere presenti nel social network dove le comunicazioni viaggiano al ritmo di 140 caratteri. Eppure la primavera araba e i dibattiti degli utenti su internet hanno dimostrato l'influenza delle reti sociali online.

Tra i paesi dell'Ue che si affacciano sul Mediterraneo ha una sua pagina personale il francese Alain Juppé: ha sottoscritto gli aggiornamenti inviati in tempo reale da giornalisti, politici, ambasciate e consolati d'Oltralpe. Nelle nazioni vicine al Mar del Nord, invece, l'attenzione per twitter è alta. Carl Bild è il ministro degli esteri svedese e ha un "account verificato", segnalato dalla lettera "v" inscritta in una coccarda celeste: significa che il social network ha controllato la sua identità. Spesso, infatti, in alcune occasioni si moltiplicano i falsi, come è accaduto nei giorni precedenti con un utente italiano che ha aperto un profilo "@palazzochigi", poi chiuso. Anche William Hague, segretario di Stato inglese per gli affari esteri e del Commonwealth, ha un account verificato: è l'unico altro ministro seguito da Terzi su twitter. Il tedesco Guido Westerwelle, invece, riceve "tweet" da 122 utenti, soprattutto dell'area politica dell'Fdp: i suoi messaggi, però, sono fermi allo scorso maggio. Villy Sondal, danese, non segue nessun altro, ma ha più di mille "followers". Eamon Gilmore, titolare del dicastero degli esteri irlandese, legge gli aggiornamenti di altri sei utenti, incluso il quotidiano nazionale Irish Times.

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