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Questo articolo è stato pubblicato il 23 novembre 2011 alle ore 17:35.

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Sono 50 le proposte e i disegni di legge presentati in Parlamento in tema di cittadinanza, 32 alla Camera e 18 al Senato. Di questi provvedimenti solo cinque si occupano in modo specifico di minori, tre a Montecitorio e due al palazzo Madama. Ben 113 parlamentari sostengono il ddl presentato martedì 22 novembre dal senatore del Pd, Ignazio Marino che si basa su un semplice principio: un bimbo che nasce in Italia è italiano. Ieri il capo dello Stato, Giorgio Napolitano aveva chiesto che il diritto di cittadinanza fosse allargato ai figli di immigrati nati in Italia. Suggerimento che ha incassato un netto no dai leghisti per voce dell'ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha ricordato che gli venne affibbiato l'epiteto di "compagno" quando, appartenendo ancora al Pdl, iniziò a parlare del diritto di cittadinanza per i figli degli immigrati. «Ora possiamo discuterne. Questi sono temi che devono stare nell'agenda del Parlamento», ha detto.

Alla Camera si cerca la quadra sui minori
Il tema della cittadinanza è tornato all'attenzione della commissione Affari Costituzionali della Camera su richiesta del Pd. Il capogruppo in commissione, Gianclaudio Bressa, nei giorni scorsi ha sollecitato la convocazione di un ufficio di presidenza per tornare sull'esame delle proposte di legge ferme da tempo dopo il rinvio in commissione del testo base messo a punto dalla relatrice Isabella Bertolini (Pdl). Alla Camera si cerca una maggioranza trasversale sulla questione cittadinanza ai minori, che possa far convergere anche parlamentari del Pdl, visto che la linea ufficiale del partito per ora é di chiusura. Pd, Terzo polo e Idv, vorrebbero limitare la discussione solo alla questione minori, "stralciando" la parte che riguarda la diminuzione del numero degli anni di permanenza sul territorio italiano necessario per chiedere la cittadinanza da parte degli immigrati adulti. Ecco i contenuti dei provvedimenti che parlano in particolare di cittadinanza per minori immigrati presentati in Parlamento.

Ignazio Marino del Pd, ha presentato il 22 novembre un ddl firmato da 113 senatori (circa un terzo, dunque, dei parlamentari che siedono in aula a palazzo Madama). Il principio di base è semplice: un bambino che nasce in Italia è italiano. Anche se immigrato. Il disegno di legge modifica la legge n. 91 del 5 febbraio 1992 e prevede l'attribuzione della cittadinanza a ogni nato sul territorio italiano indipendentemente da quella dei genitori. Il provvedimento non è ancora stato stampato.

Anna Maria Serafini del Pd (S 2116) con il suo disegno di legge si occupa della concessione della cittadinanza ai minorenni e ai soggetti nati in Italia, oltre al tema dei minori non accompagnati. Il ddl prevede la concessione della cittadinanza per chi nasce in Italia da genitori stranieri nel Paese da almeno 5 anni, in possesso dei requisiti reddituali chiesti per il rilascio del permesso di soggiorno Ce; per chi è nato in Italia e in possesso dei requisiti reddituali, da genitori stranieri di cui uno legalmente residente. È fatta salva la possibilità di rinunciare alla cittadinanza entro un anno dalla maggiore età. Cittadinanza anche allo straniero che risiede legalmente in Italia da 5 anni dalla data del compimento della maggiore età, che entro un anno da tale data dichiari di voler acquistare la cittadinanza.

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