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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2011 alle ore 16:23.

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“Trattati europei: il ruolo della Bce non sarà modificato”, titola invece Le Figaro, mettendo il dito nel punto di maggiore divergenza. La Merkel è rimasta inflessibile e l’ha spuntata.
Le Figaro mette in evidenza che Monti si è impegnato al pareggio di bilancio nel 2013. Il presidente francese e il cancelliere tedesco, che sono stati invitati ad andare a Roma molto presto, hanno assicurato la loro fiducia a Monti,. “Sarà all’altezza del compito”, ha dichiarato Sarkozy.

“Parigi, Berlino e Roma pronti a tutto per l’euro” è l’apertura d’effetto di Les Echos. C’è la volontà comune di far fronte alla crisi che scuote l’Europa. Sarkozy, Merkel e Monti “non hanno risparmiato sforzi per mostrare la loro determinazione”.
La riunione aveva come scopo anche quello di mostrare che Parigi e Berlino danno fiducia al nuovo governo italiano, aggiunge Les Echos. “Abbiamo avuto uno scambio su tutti i temi che riguardano l’Italia e l’Europa”, ha detto Sarkozy. E’ stata l’occasione per Monti per presentare il programma del governo italiano e insistere sul fatto che Roma considera una priorità “il rispetto più totale del risanamento delle finanze pubbliche” e quindi di arrivare al pareggio di bilancio nel 2013.
Per Les Echos il fallimento dell’asta dei bund tedeschi è “una buona notizia. E’ anzi la migliore notizia per la zona euro dalle dimissioni di Silvio Berlusconi”. L’assenza di appetito degli investitori per i bund “è segno che nessun Paese della zona euro può sfuggire alla crisi del debito”. Questa notizia, argomenta François Vidal, “obbliga Berlino a cambiare atteggiamento. Braccata dalla crisi, la Germania non può più ergersi come modello di virtù di fronte a Stati senza denaro. Si avvicina il momento in cui dovrà uscire dal suo splendido isolamento. E prestare un orecchio più attento alle proposte dei partner per uscire dalla crisi del debito. A cominciare da quella che prevede di far svolgere alla Bce il ruolo di prestatore d’ultima istanza”  (“Un fallimento positivo”).

Da quello che Libération ha definito “pranzo di crisi” tra Sarkozy, Merkel e Monti non ci si aspettava un avvicinamento “spettacolare” delle posizioni sui temi più controversi. Alla vigilia, ricorda l’Afp, il cancelliere tedesco aveva ribadito la sua ostilità all’intervento massiccio della Bce sui mercati del debito e, quanto al ricorso agli eurobond, Berlino lo ritiene quanto meno prematuro.
E’ un fatto che Monti ha avuto una buona accoglienza da parte dei leader europei. Tony Barber sul Financial Times ha la sua tesi sul perché.  Secondo l’opinionista, è la debolezza della sinistra europea a spiegare in larga parte l’emergere del governo tecnocratico di Monti.

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