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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2011 alle ore 12:34.

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(LaPresse)(LaPresse)

La giunta militare egiziana chiede scusa a piazza Tahrir ma non si fa da parte e tenta la carta del «tecnocrate» per formare un governo prima di lunedì, quando prenderanno il via le elezioni legislative.

Il capo della giunta, Mohammed Hussein Tantawi, ha affidato all'ex premier ed ex ministro Kamal Ganzuri l'incarico di formare un nuovo governo. Il settantenne Ganzuri, a lungo ministro alla pianificazione e viceprimo ministro, poi primo ministro dal 1996 al 1999 di un esecutivo che diede il via a una serie di liberalizzazioni economiche, è un ex fedelissimo del deposto presidente Hosni Mubarak. Secondo il sito del giornale Al Ahram, Ganzuri, l'uomo chiamato a ripristinare la fiducia tra la piazza e a salvare l'Egitto dal collasso economico, ha accettato l'incarico dopo un incontro con Tantawi.

Molti egiziani hanno visto in Ganzuri uno dei pochi alti funzionari non toccati dalla corruzione, ma essere stati al potere nell'era Mubarak potrebbe non essere gradito all'opposizione che chiede una rottura netta con il passato. Ganzouri aveva incontrato in mattinata il Consiglio supremo, il cui piano è ottenere l'insediamento del nuovo governo prima del 28, quando prenderanno il via le elezioni politiche.

A dieci giorni dall'inizio delle nuove manifestazioni di piazza in Egitto e a cinque dagli scontri che hanno fatto 40 morti e migliaia di feriti, il ministro degli Interni ha dichiarato di non poter garantire lo svolgimento in sicurezza delle elezioni parlamentari del 28 novembre. Poi la smentita della giunta militare: le elezioni legislative cominceranno come previsto lunedì prossimo e le forze armate cederanno il potere come previsto.

Lo ha detto Mokhtar El Molla, del Consiglio militare egiziano, in una conferenza in mattinata. Il quotidiano Al Ahram, intanto,scrive sul sito che i manifestanti di piazza Tahrir si stanno preparando per il «Grande venerdì» contro il Consiglio Supremo delle Forze Armate (in sigla inglese Scaf) che detiene il potere dalla caduta di Hosni Mubarak, l'11 febbraio scorso.

Non mancano intanto esponenti dell'esercito che iniziano ad appoggiare le forze armate. Il maggiore Ahmed Shouman che si è unito ai cortei al Cairo malgrado ai soldati sia vietato partecipare, ha spiegato al Times che il Consiglio militare ha lavorato contro la rivoluzione da quando ha assunto il potere.

Il maresciallo Mohamed Tantawi, Capo del Consigli Supremo delle forze armate e amministratore del Paese, deve rinunciare al potere, ha detto Shouman. «È una propaggine di Mubarak, non c'è speranza finchè guida il Paese», ha sottolineato. Un gran numero di militari di medio rango, ha rivelato il maggiore Shouman, sta esprimendo sostegno ai manifestanti.

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