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Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2011 alle ore 17:22.
Disaccordo ma tregua tra Parigi e Berlino sulla Bce, progetti a lungo termine di unione fiscale, ma niente eurobond per ora. L'incontro a Strasburgo tra Nicolas Sarkozy, Angela Merkel e Mario Monti non ha prodotto azioni immediate per sventare la crisi del debito dell'eurozona. E cresce il senso d'urgenza nei commenti e nelle analisi della stampa internazionale.
Non senza qualche ripicca, come può sembrare quella di Le Monde, che questa mattina ha aperto il suo sito web con il monito: "In Germania, fondamentali solidi ma non incrollabili". Berlino, che da anni si erge a cantore della virtù economica, "non è più risparmiata dalle ripercussioni della crisi della zona euro", scrive il quotidiano francese. Nella zona euro, i mercati ormai attaccano tutti, Germania compresa, ha sottolineato ieri Le Monde in un editoriale, esortando ad agire subito perché l'Europa è "sull'orlo del precipizio" ("Quel grande mercanteggiamento che può salvare euro").
Nel suo blog, il giornalista di Le Monde che segue l'Eliseo, Arnaud Leparmentier, racconta che Sarkozy è "particolarmente irritato" dopo il vertice, che non ha permesso avanzamenti decisivi.
Nonostante tutto, però, il presidente francese ritiene di avere strappato "una piccola vittoria", ottenendo che i leader europei non commentino le decisioni della Bce né in positivo né in negativo. Ovvero, Sarkozy ha ottenuto che la Merkel non critichi in anticipo le decisioni della Bce, spiega un negoziatore francese. L'idea è che "non bisogna impedire all'istituzione di Francoforte di agire". Ma sulla riforma della Bce e dei trattati europei "Nulla di fatto. Siamo lontani, Non c'è accordo per ora". Il presidente francese rilancerà con un grande discorso sull'Europa, a Tolone, il 1° dicembre.
Parigi e Berlino continuano dunque a divergere sul ruolo della Bce e sul ricorso agli eurobond. Eppure, Le Figaro vede qualche leggero sfaldamento del fronte del rifiuto e titola oggi sula homepage del suo sito: "Berlino comincia a considerare gli eurobond". "Potrebbe accettare questa soluzione in cambio di un rafforzamento della disciplina di bilancio.
E' vero, a Strasburgo, il cancelliere ha ribadito con fermezza il rifiuto di mettere in comune i debito dei Paesi dell'eurozona. Ma, secondo i media tedeschi, i liberali del Fdp e i conservatori della Cdu starebbero studiando le condizioni legate a un'eventuale introduzione degli eurobond. Anche perché la deludente asta dei bund ha segnalato che Berlino "non è immunizzata di fronte alla crisi".
Les Echos sottolinea in apertura che sulla Bce "Parigi e Berlino vogliono osservare una tregua". Se il testa a testa franco-tedesco è stato allargato all'Italia, la Germania è rimasta "padrona dei rimedi e del calendario per uscire dalla crisi", scrive il quotidiano economico.
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