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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2011 alle ore 18:09.
L'ultima modifica è del 05 dicembre 2011 alle ore 15:55.

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I sindacati sono pronti a scendere in piazza, divisi, contro la ricetta anti-crisi del governo Monti. Cisl e Uil hanno proclamato due ore di sciopero per lunedì prossimo per protestare contro il decreto "salva-Italia" e per chiedere al Governo di aprire una trattativa sulle misure da adottare. Ma si mobilita anche la Cgil che lunedì incrocerà le braccia per quattro ore. L'annuncio della protesta arriva direttamente dai vertici delle due organizzazioni, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, nel corso di una conferenza stampa. Poi, nel tardo pomeriggio, è la volta del sindacato di Susanna Camusso. Per ora dunque il fronte sindacale marcia disunito, ma mercoledì 7 dicembre Bonanni, Angeletti e Camusso si vedranno per fare il punto sulla manovra.

Bonanni: molto preoccupati, manovra è a senso unico
A Roma la manifestazione di Cisl e Uil si terrà davanti alla Camera. «Siamo molto preoccupati per quello che sta succedendo. Non poteva non essere così vista la pesantezza delle misure», ha spiegato Bonanni. La manovra, ha chiarito, è «a senso unico e non c'è traccia di qualcosa che ci induca a pensare che oltre al rigore ci sia equità. Non rinunciamo alla protesta - ha spiegato Bonanni - agiremo in tutte le sedi per evitare di ridurre le parti sociali a comparse. Non molleremo affatto: nei prossimi giorni chiederemo incontri a tutti i gruppi parlamentarti perché il Parlamento deve garantire una discussione equilibrata e tutelare i cittadini».

Cisl: Cgil ci chiede di discutere ma deve farlo anche con il Governo
Alle due ore di sciopero di lunedì, secondo Bonanni, dovrebbe aderire anche l'Ugl: «Pare siano d'accordo», ha spiegato il segretario generale della Cisl. Quanto alla Cgil, ha sottolineato Bonanni, «ci chiede di discutere e di questo siamo felici», ma è necessario che il sindacato guidato da Susanna Camusso sia d'accordo «di voler discutere con il Governo. Siamo soggetti responsabili e anche di riforme: se la Cgil condivide questa impostazione bene altrimenti marceremo divisi e colpiremo uniti».

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