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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2011 alle ore 22:47.
L'ultima modifica è del 04 dicembre 2011 alle ore 15:59.

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Mario Monti con Corrado Passera (Ansa)Mario Monti con Corrado Passera (Ansa)

di Celestina Dominelli
Nessun ritocco all'insù dell'Irpef (per i redditi alti), ma c'è l'aumento dell'Iva dal secondo semestre 2012. Torna poi l'Ici con l'anticipazione dell'Imu, già decisa dal precedente governo con il federalismo fiscale. E soprattutto arriva il riassetto delle pensioni: anzianità fissata a 42 anni per gli uomini (si esce prima dal lavoro solo con una penale), 41 per le donne. Quanto alla vecchiaia scompaiono le soglie e le finestre mobili. Spunta, poi, un prelievo una tantum dell'1,5% sui capitali scudati. Infine, per le imprese sgravi Irap sul costo del lavoro e premio del fisco a chi investe nelle aziende.

Eccoli i principali tasselli della manovra licenziata oggi dal governo di Mario Monti, che ieri ha incontrato le forze politiche e oggi le parti sociali. Uno sforzo da 30 miliardi di euro lordi in tre anni, 20 netti - secondo le cifre fornite dal viceministro Vittorio Grilli - che sono così articolati: 12-13 miliardi di riduzione di spesa e il resto, a completamento dei 30, di aumento delle entrate. Nel presentare la sua ricetta anti-crisi - il decreto "salva-Italia", lo chiama il professore - il presidente del Consiglio annuncia l'intenzione di procedere subito con i tagli ai costi della politica e svela di aver rinunciato al compenso come premier e ministro dell'Economia. E, sul suo futuro, è chiarissimo. «Io in campo? Se vincerò questa partita, ne avrò abbastanza».

Per tagliare il traguardo finale, sono servite tre ore di Cdm e poi due di conferenza stampa. Non senza un fuoriprogramma: le lacrime di Elsa Fornero che si commuove mentre pronuncia la parola «sacrifici» illustrando il riassetto della previdenza. Lacrime che sciolgono la tensione delle ultime ore e arrivano al termine della lunga maratona che ha portato al varo della manovra. Ecco la cronaca del rush finale.

Ore 22,47. Cicchitto: significativo che sia saltato aumento Irpef
«Alcune prime valutazioni solo di merito di una manovra che evidentemente é di lacrime e sangue a seguito di una drammatica situazione internazionale che fa correre all'Italia rischi gravissimi. Da unlato è significativo che sia saltato ogni provvedimento sull'Irpef, mentre dall'altro lato gli aspetti più duri della manovra riguardano da una parte la casa e dall'altra le pensioni». Lo afferma Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl Camera Deputati.

Ore 22,45. Franceschini: con nostro impegno migliorata equità
Dario Franceschini ha rivendicato il ruolo del Pd nel miglioramento della manovra rispetto all'impianto iniziale. «Con il nostro impegno la manovra è stata migliorata su evasione ed equità, tracciabilità, capitali scudati e indicizzazione pensioni fino a 960 euro», ha assicurato il capogruppo del Pd alla Camera su Twitter.

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