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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2011 alle ore 13:27.

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Che tra i due ci sia una totale sintonia è noto. Tanto più che, nei giorni che hanno preceduto il varo della manovra, il confronto tra Palazzo Chigi e il Quirinale è stato costante. E non a caso ieri il presidente del Consiglio, Mario Monti, nell'illustrare il decreto "salva-Italia", non ha mancato di ricordare lo speciale rapporto che lo lega a Giorgio Napolitano. «Il capo dello Stato mi ha dimostrato una incredibile fiducia».

Napolitano: rispetto per fatica e impegno del Governo
Logico quindi attendersi che oggi il presidente della Repubblica si sarebbe limitato a confermare il «rispetto per l'impegno e la fatica del governo» astenendosi da qualsiasi osservazione sul merito del pacchetto di misure di cui è stato puntualmente informato nei giorni scorsi. «Non ho mai commentato nel merito le scelte e le decisioni del governo in carica, qualunque fosse, e non lo farò neanche questa volta perché le valutazioni di merito sui provvedimenti spettano alle forze politiche in Parlamento».

L'appello alla responsabilità delle forze politiche
Che cosa Napolitano poi si aspetti dai partiti è fin troppo chiaro visto che, nelle ultime settimane, ha più volte ribadito la necessità che le forze politiche offrano un contributo responsabile al nuovo governo in un momento di straordinaria difficoltà. Non saranno dunque ammesse guerre di quartiere su questo o quel tassello, ma il dibattito, è il sottinteso nel messaggio del Colle, dovrà essere improntato al massimo rispetto e alla fattiva collaborazione visto che qualsiasi scontro non gioverebbe al Paese.

Fornero: mi associo a bellissime parole del capo dello Stato
Il presidente, però, vuole aggiungere comunque una piccola postilla. «Credo di poter dire, avendo ascoltato ieri in conferenza stampa gli interventi dei rappresentanti del governo, di aver colto un impegno, una fatica, una tensione morale per cui esprimo rispetto». E il riferimento, va da sé, non è solo alle lacrime del ministro Elsa Fornero - che partecipa con lui alla giornata internazionale del volontariato e che si limita a un «mi associo alle bellissime parole del presidente» - ma allo sforzo e alla serietà con cui il nuovo esecutivo ha affrontato questo complicatissimo compito.

L'asse solidissimo tra Colle e Palazzo Chigi
Una sintonia totale, come detto. E basta sentire anche il passaggio riservato oggi da Monti a Napolitano per comprendere che l'asse tra i due è solidissimo e segna una svolta rispetto alle tensioni che invece avevano caratterizzato i rapporti tra il Colle e il governo Berlusconi. «Il presidente della Repubblica è un grande europeista e ispiratore di molti in materia di visione del processo di integrazione europeo». Per Monti, in questa fase, Napolitano è però soprattutto il migliore alleato.

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