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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2011 alle ore 17:42.

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Augusto Minzolini (ANSA)Augusto Minzolini (ANSA)

«Volevano farmi saltare dal Tg1 in occasione del voto di fiducia al Senato il 14 dicembre dell'anno scorso». Augusto Minzolini, rinviato a giudizio
per la vicenda delle spese sostenute con la carta di credito aziendale, sembra avere pochi dubbi sulla questione che lo riguarda e per la quale ora buona parte del mondo politico (Idv, Pd, Fli) e del mondo sindacale (l'Usigrai e i due terzi del comitato di redazione del Tg1) chiedono le sue dimissioni. La Rai intanto conferma che si costituirà parte civile nei
confronti del direttore di testata «per il danno di immagine e per i residuali profili di danno non patrimoniale».

Basta con gli alibi - dice il comunicato del Cdr - al Tg1 serve «una svolta e un direttore autorevole»: per questo, anzichè «insultare tutti» Augusto Minzolini farebbe bene «a fare un passo indietro». «L'azienda deve dare risposte chiare e immediate alla redazione del Tg1».
Ma anche questa volta, come già accaduto nelle scorse settimane, il comitato di redazione è spaccato. Uno dei componenti, Attilio Romita precisa di condividere solo una parte del comunicato redatto dagli altri due membri del Cdr, quella che contiene l'appello all'unità rivolto ai colleghi del telegiornale.
Per Carlo Verna, segretario dell'Usigrai (il sindacato dei giornalisti Rai) «non si può mettere in dubbio che l'avventura del 'direttorissimo' nella testata ammiraglia della Rai vada dichiarata conclusa». La richiesta è quella di una soluzione definitiva, senza interim e «autorevole».

Franco Siddi, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa, sottolinea come «ora più che mai per il più importante telegiornale italiano sia indispensabile una svolta di serenità che tranquillizzi operatori e cittadini sulle qualità e il valore della testata».

Sul fronte della politica Pd, Idv e Fli chiedono a gran voce la sostituzione di Augusto Minzolini alla guida del Tg1.
«Ci aspettiamo - dice Fabrizio Morri, capogruppo del Pd nella commissione di Vigilanza - che il Cda della Rai e la direzione generale intervengano prontamente, perché in gioco c'é anche la loro (dei vertici Rai) credibilità».
Da Futuro e libertà si aspettano una lettera di dimissioni da parte di Minzolini, «entro poche ore». A sottolinearlo è Flava Perina, deputata di Fli e membro della Commissione di Vigilanza. «È del tutto evidente - dice Perina - che non possa restare al suo posto un direttore del Tg1 rinviato a giudizio per peculato ai danni dell'azienda».
Felice Belisario, capogruppo Idv al Senato augura al direttore di dimostrate la propria innocenza. Nel frattempo, dice «tolga il disturbo».

Pure Aiart, l'associazione di telespettatori cattolici, invita Augusto Minzolini a dimettersi, «anche la direzione generale farebbe bene a favorire un'uscita di Minzolini. D'altronde i dati d'ascolto parlano chiaro».

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