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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2011 alle ore 12:35.

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Il decreto salva-Italia ai blocchi di partenza alla Camera. Sono iniziate le audizioni in commissione Bilancio e Finanze e Finanze alla Camera. Sull'apposizione della fiducia «stiamo ragionando», ha detto questa mattina il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo. Venerdì alle 11 scade il termine per gli emendamenti e il vaglio delle ammissibilità è invece previsto intorno alle 19 della stessa giornata. Lunedì sera le commissioni concluderanno i lavori e martedì il provvedimento sarà in aula. Poi il provvedimento passerà al Senato per ricevere il via libera prima di Natale. I relatori sono il deputato del Pdl Maurizio Leo e il deputato del Pd, Pier Paolo Baretta.

Galli: sbagliato dire che la manovra è recessiva, salva l'Italia
«La manovra è necessaria per salvare l'Italia ed evitare scenari che potrebbero incombere», ha sottolineato il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, nel corso dell'audizione di fronte alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. «È sbagliato - sottolinea Galli - dire che è una manovra recessiva, questa è una manovra che serve a salvare l'Italia da scenari che possono essere molto negativi».

Galli: riforma delle pensioni dolorosa, ma ineludibile
«Noi riteniamo che la riforma delle pensioni, non vogliamo essere fraintesi, sia un aspetto doloroso ma ineludibile. Però sappiamo anche che questa riforma implica di per sé un grande cambiamento del mercato del lavoro di cui discuteremo dalle prossime settimane», ha detto il direttore generale di Confindustria. «Ci rendiamo conto che si richiedono sacrifici notevoli a moltissime persone - ha detto il direttore generale di Confindustria - ma tutti ci dobbiamo rendere conto che un aggravarsi o un mantenimento dell'attuale situazione finanziaria avrebbe comportato sacrifici maggiori».

Istat: con l'Imu cresce il rischio povertà per 1,6 milioni di famiglie
In audizione il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, ha sottolineato cher «tra le famiglie a rischio di povertà coloro i quali hanno come fonte principale la pensione o trasferimenti pubblici sono proprietari di casa nel 69,4% dei casi. Si tratta di circa 1,6 milioni di famiglie sulle quali, quindi, il pagamento dell'imposta sugli immobili può aumentare il rischio di povertà». Giovannini ha infatti rilevato che «tra le famiglie proprietarie o usufruttuarie dell'abitazione di residenza, un milione 51mila rientrano tra quelle che dichiarano di avere difficoltà a sostenere una spesa imprevista di 800 euro: quasi 800 mila non rientrano tra quelle attualmente a rischio di povertà e 271mila già in condizioni di rischio».

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