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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2011 alle ore 12:35.

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SIndacati: pagano sempre gli stessi
La manovra «non risponde ai criteri di equità e crescita che, insieme al rigore, sono stati enunciati dallo stesso presidente del Consiglio. A pagare sono sempre gli stessi, lavoratori, pensionati e ceti medi. Mancano invece misure tese a far pagare chi non ha mai pagato e chi ha di più». Lo affermano Cgil, Cisl e Uil nel documento unitario.

Bonanni e Camusso: non basta portare la soglia di indicizzazione delle pensioni a 1.400 euro
Alzare la soglia minima sotto cui è garantita la perequazione automatica delle pensioni (l'adeguamento al costo della vita) a 1.400 euro «non basta». Lo hanno sottolineato il leader della Cgil, Susanna Camusso, e il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, a margine dell'audizione alla Camera sulla manovra, commentando la proposta a cui la Commissione Lavoro ha vincolato il parere favorevole. Secondo Camusso, si tratta di «una cifra bassa perchè bisogna ragionare sui redditi effettivi, visto che in Italia sulle pensioni si pagano le tasse». Sulla stessa linea Bonanni, secondo il quale «non è sufficiente perchè i 1.400 sono al lordo: siamo nell'area di povertà, prima era l'area di indigenza, ora è quella della povertà bassa».

Angeletti: manovra pericolosa se porta alla recessione
La manovra avrà un impatto «molto serio» nella vita dei cittadini e rischia di avere anche «effetti negativi sulla crescita dell'economia del 2012». Lo ha affermato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, nell'audizione in Commissione bilancio alla Camera. Se l'economia dovesse entrare in recessione, ha aggiunto Angeletti «rischiamo anche di dover fare un'altra manovra correttiva». La recessione, ha puntualizzato porterà inevitabilmente «un aumento dei numero dei disoccupati che difficilmente riusciranno a ricollocarsi».

Rete Imprese: più equità
Per il presidente di Rete imprese Italia, Ivan Malavasi, la manovra va corretta, nel passaggio parlamentare, inserendo «una maggiore equitá del prelievo e incidendo maggiormente sulla grandi rendite, rafforzando la tassazione dei capitali scudati, accrescendo il controllo della spesa, favorendo le condizioni per la ripresa e assicurando il necessario sviluppo del Paese». Il riequilibrio dei saldi, avverte Malavasi, »non può essere raggiunto se prevalgono gli effetti depressivi su redditi e consumi: un concreto programma di dimagrimento del settore pubblico deve permettere di avviare un percorso di riduzione del prelievo, per evitare effetti depressivi sul reddito disponibile». Molte le misure previste dalla manovra, che secondo il presidente vanno modificate. A malavasi «appaiono squilibrati» gli interventi sull'indicizzazione delle pensioni, sull'aumento dell'Iva e sull'addizionale Irpef rispetto alla riduzione dei costi della politica. I tagli, infatti, «appaiono molto al di sotto delle aspettative, nonostante sia apprezzabile l'intervento di contenimento dei costi di funzionamento della Autoritá indipendenti e delle province».

Il calendario delle audizioni
Ecco il calendario delle audizioni nell'ambito dell'indagine conoscitiva preliminare all'esame del testo. Oggi sono stati auditi i rappresentanti du Rete Imprese Italia, i leader di Cgil, Cisl e Uil, l'Istat. e il direttore generale di Confindustria, Galli. Giovedì 8 dicembre. giornata dell'Immacolata, prenderà il via l'esame preliminare del testo e venerdì 9 proseguiranno le audizioni con la Banca d'Italia alle 9.30 (sarà audito il governatore Ignazio Visco), la Corte dei Conti alle 11. Alle 12.30 di venerdì sono previste le repliche di relatore e governo e alle 20 l'esame di ammissibilità degli emendamenti.

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