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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2011 alle ore 09:29.

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Giovanni Trapattoni con Manuela Spinelli (Olycom)Giovanni Trapattoni con Manuela Spinelli (Olycom)

Divertirsi lavorando è il sogno di chiunque. Farlo di fianco a un mito, è cosa per pochi eletti, e assorbirne il carisma e l'energia è un arricchimento per la vita, professionale e non. E' l'esperienza che sta vivendo un' intraprendente fanciulla brianzola, trapiantata a Dublino dal '93 dove ha studiato, perfezionato l'inglese e mosso i suoi primi passi come interprete fino a diventare una delle professioniste più richieste.

Manuela Spinelli, 38 anni, è la donna che affianca Giovanni Trapattoni da quando, nel maggio 2008, ha assunto l'incarico di commissario tecnico della nazionale irlandese in coppia con il suo vice, Marco Tardelli. Manuela è la voce del Trap, la sua ombra, e in Irlanda ormai è quasi famosa quanto il tecnico che ha compiuto l'impresa di qualificarsi al prossimo Europeo.

E' carina, spontanea, gioviale, si muove nell'ambiente come una veterana ma non fa nulla per mettersi in mostra, mantenendo il rigore che il suo ruolo le impone, eppure tutti la cercano da quando con la giusta dose di ironia è salita alla ribalta della cronaca come filtro tra il ‘Trapattonese' e il resto del mondo. Il ct, si sa, ha un linguaggio colorito e ruspante, un eloquio che in Italia amiamo da sempre per la sua autenticità e che all'estero stanno imparando ad apprezzare grazie alle acrobazie linguistiche della graziosa interprete.

Manuela ora coronerà il sogno di accompagnare il Trap agli europei in Polonia e Ucraina in virtù dell'accordo che la lega alla Federazione che ormai è un po' la sua seconda casa. E chissà cos'ha pensato quando dall'urna di Kiev è uscito l'accoppiamento che vedrà fronteggiarsi proprio l'Irlanda e la nazionale azzurra di Prandelli.

Ora dovrai scegliere per chi fare il tifo:
"Non ho dubbi – spiega sorridente – Ho vissuto questa avventura dall'inizio. Sto vivendo la mia esperienza professionale in un gruppo molto affiatato e ho seguito passo passo il percorso che ci ha portato alla qualificazione. Tiferò Irlanda fino alla fine, anche se un po' di emozione al momento dell'inno nazionale italiano la proverò. E poi, andando avanti, tiferò per chi delle due rimarrà in gara, ma non date per scontato che sia l'Irlanda a cedere il passo per prima. Questi ragazzi sono tosti e hanno le idee chiare. Hanno dimostrato tanto fino a questo momento e io mi aspetto, perché no, che possano essere la grande sorpresa di questo Europeo come accadde alla Grecia".

Raccontaci il tuo rapporto con Trapattoni. Come è nato questo sodalizio e soprattutto cosa vuol dire vivere gomito a gomito con la sua leggenda?
"Giovanni è un uomo straordinario. Può sembrare una definizione banale ma, credetemi, lavorare con lui mi dà una carica e un'energia straordinarie. Le stesse che mette a disposizione della squadra e che lo hanno portato, a 72 anni, a tagliare un nuovo traguardo e a vincere una nuovo sfida. E' un uomo che si mette in gioco sempre con la passione di un ragazzino, con tutto se stesso, creando un'atmosfera fantastica intorno alla sua figura così carismatica. Io lo sostengo nelle sue apparizioni pubbliche ma lui non si è mai seduto sugli allori. Cerca sempre di parlare inglese perché lo considera un segno di rispetto verso il paese che lo ospita, anche a costo di cadere in qualche trappola linguistica che tanto diverte i giornalisti irlandesi".

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