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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2011 alle ore 16:53.

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Repressione in Siria: altri 10 civili uccisi a HomsRepressione in Siria: altri 10 civili uccisi a Homs

È salito ad almeno 44 morti il bilancio della repressione oggi in Siria: lo denunciano attivisti per i diritti umani alle tv arabe. Intanto il Consiglio nazionale siriano (Cns) afferma che le truppe di Damasco preparano un «massacro a Homs». Il dipartimento di Stato Usa si dice «estremamente preoccupato». Molte delle vittime sono state uccise nella città di Homs, epicentro del movimento di protesta contro il regime del presidente Bashar al Assad. «Sei civili sono stati uccisi nella regione di Homs, altri due a Deraa (sud), uno a Hama (nord) e un altro a Duma, nei pressi di Damasco», ha precisato l'Osdh in un comunicato. Violenti scontri tra le forze regolari e gruppi di disertori sarebbero inoltre in corso a Duma e nella vicina Saqba.

«Bashar al Assad dovrà farsi da parte e fermare lo spargimento di sangue nel paese» ha commentato intanto il primo ministro marocchino Abdelilah Benkirane, capo del partito islamico Giustizia e Sviluppo, che ha vinto le elezioni dello scorso 25 novembre. «Penso che il calvario del popolo siriano debba finire al più presto. Il regime (di Bashar al Assad) ha troppo bagnato di sangue il paese. Non penso si possa proseguire con questo regime. Tutto quello che spero è che si fermi questo bagno di sangue», ha commentato Benkirane. Secondo l'Onu, la repressione in Siria ha fatto almeno 4.000 morti, tra cui 307 bambini, e decine di migliaia di feriti.

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