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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2011 alle ore 16:57.
L'ultima modifica è del 10 dicembre 2011 alle ore 12:52.

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Monti convoca i sindacati, incontro domani a Palazzo ChigiMonti convoca i sindacati, incontro domani a Palazzo Chigi

Sarà quasi sicuramente fiducia sulla manovra stretta tra la valanga di emendamenti depositata dai gruppi (oltre 1400 anche se il 30% è stato giudicato inammissibile) e la necessità, come ha ricordato ieri Mario Monti, di non toccare saldi e struttura. I margini sono quindi molto stretti anche perché sulle coperture il Governo è alla ricerca di soluzioni alternative per provare ad accogliere le modifiche chieste dai partiti. Correttivi concentrati soprattutto su Ici e indicizzazione delle pensioni e che richiederebbero risorse aggiuntive per 4-5 miliardi di euro. «Per aumentare la soglia dell'indicizzazione delle pensioni servono 2,4 miliardi e interventi di pari livello per innalzare la soglia di detraibilità dell'Ici sulla prima casa», ha spiegato il vicecapogruppo del Pdl, Massimo Corsaro. Una cifra giudicata «notevole» da fonti di governo e che complica di parecchio la quadratura del cerchio. Gli uffici tecnici sono quindi al lavoro per vagliare le diverse soluzioni.

Monti convoca i sindacati. Camusso: sciopero revocato? Prima vediamo risposte premier
Intanto il premier, Mario Monti, ha convocato per domenica sera i sindacati per un incontro informale a Palazzo Chigi domani sera alle ore 20. Il confronto, a cui parteciperanno i segretari generali di Cgil, Susanna Camusso, Cisl, Raffaele Bonanni, Uil, Luigi Angeletti, e Ugl, Giovanni Centrella, sarà l'occasione quindi per fare il punto sul decreto salva-Italia viste le critiche che i tre leader sindacali hanno riservato alle misure anti- risi. Un incontro che precede lo sciopero unitario proclamato per lunedì dai sindacati. «Protesta revocata? Prima di poter discutere di una revoca, ci vorrebbero delle risposte all'altezza delle nostre richieste di equità della manovra. Non si possono fare adesso delle ipotesi. Bisogna vedere se le affermazioni che ho sentito fare da Monti in questi giorni saranno smentite, ma non mi sembra ci siano grandi spazi di cambiamenti della manovra».

Vertice Giarda-partiti: accordo sul metodo, ma resta il nodo coperture
Alla Camera prosegue quindi l'esame della manovra dopo la riunione tra il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, e le forze politiche su eventuali modifiche al decreto. Circa due ore di confronto al termine del quale ci sarebbe, secondo quanto ha spiegato Bruno Tabacci (Api), «un'intesa sul metodo, mentre resta aperto il nodo delle risorse. «C'è l'accordo sul metodo di lavoro - racconta Tabacci -, cioè di dare mandato ai relatori (Maurizio Leo del Pdl e Pier Paolo Baretta del Pd) di lavorare insieme al sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani, con la supervisione del ministro Giarda, per trovare il modo di scrivere gli emendamenti». Sulle coperture, invece, «il Governo è ancora sulle sue perché devono tornare i conti».

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