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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2011 alle ore 16:57.
L'ultima modifica è del 10 dicembre 2011 alle ore 12:52.

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Monti convoca i sindacati, incontro domani a Palazzo ChigiMonti convoca i sindacati, incontro domani a Palazzo Chigi

Lunedì lo sciopero unitario dei sindacati contro la manovra
Tornando alla riunione di domani, il confronto con l'esecutivo è stato sollecitato più volte dai sindacati nei giorni scorsi, anche prima della decisione di scendere in piazza, lunedì prossimo, per protestare unitariamente contro la manovra. Camusso, Bonanni e Angeletti, non hanno nascosto le loro forti perplessità sulla ricetta approntata dall'esecutivo e giudicata molto dura soprattutto sul versante previdenziale e fiscale. Così, dopo la proclamazione della mobilitazione di lunedì, i tre leader hanno inviato una lettera al premier Monti per sollecitare l'avvio di una trattativa sulle possibili correzioni da apportare a salvaguardia dei redditi più bassi. Contemporaneamente le tre sigle hanno avviato dei contatti con le forze politiche dopo aver presentato un documento comune alle commissioni Bilancio e Finanze di Camera per proporre i loro emendamenti alla manovra.

Il fronte della previdenza
La previdenza è il pacchetto più corposo dei correttivi sindacali. Si chiede anzitutto di ripristinare il sistema di indicizzazione attualmente in vigore. Sul versante delle pensioni di anzianità, la richiesta è poi quella di riconoscere ai fini del diritto a pensione una maggiore gradualità nell'abolizione delle cosiddette «quote» - somma di età anagrafica ed età contributiva - per l'accesso al pensionamento di anzianità rispetto ai requisiti previsti per la pensione di vecchiaia. Inoltre viene sollecitata l'equiparazione del requisito contributivo richiesto per l'accesso al pensionamento a prescindere dall'età anagrafica a 41 anni e 1 mese dal 2012 sia per gli uomini che per le donne. E ancora: eliminazione, ai fini dell'accesso al pensionamento a prescindere dall'età anagrafica (41 anni e 1 mese), la penalizzazione (2%) attualmente prevista per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni; eliminazione dell'aggancio del requisito contributivo - a prescindere dall'età anagrafica - all'aumento dell'aspettativa di vita.

Tra le richieste la maggiore gradualità per le pensioni di vecchiaia
Per quanto riguarda le pensioni di vecchiaia, i sindacati propongono l'introduzione di una maggiore gradualità nell'accesso al pensionamento di vecchiaia delle lavoratrici. Il requisito anagrafico dovrebbe essere fissato a 62 anni e 6 mesi dal 1 gennaio 2014, a 63 anni e 6 mesi dal primo gennaio 2016, a 65 anni dal 1 gennaio 2018 e a 66 anni dal 1° gennaio 2020. Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre di eliminare il limite di 50mila unità ai fini delle esenzioni dalle nuove disposizioni in materia di requisiti di accesso al pensionamento per i lavoratori collocati in mobilità, mobilità lunga, in esodo e titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore, autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione e in esonero. Si chiede inoltre la previsione - per tutti i lavoratori disoccupati che hanno già concluso il periodo di fruizione degli ammortizzatori sociali - di strumenti di sostegno al reddito che possano accompagnare gli interessati fino all'accesso al pensionamento.

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