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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2011 alle ore 09:13.
Erano le 4.30 del mattino quando l'ultimo deputato leghista ha terminato il suo discorso, mettendo così fine alla seduta fiume alla Camera iniziata alle 21 del giorno prima. E' stata una serata dominata dalla maratona oratoria della Lega Nord, con i suoi rappresentanti intervenuti a raffica sul complesso di emendamenti alla manovra economica. Tuttavia, nella notte non ci sono state votazioni, visto che i capigruppo avevano stabilito di non iniziare prima delel 10 di questa mattina.
Una lunga notte, che ha tenuto le luci accese nell'emiciclo fino alle prime ore del mattino e nella quale non sono mancati coup de théâtre come quello della deputata (leghista) Emanuela Munerato, operaia veneta, che si è presentata in aula con indosso una tuta blu: «Presidente Monti - ha esordito - alla Bocconi di operai non ne avrà visti tanti. E io, anche se lei adesso non è in Aula, mi sono vestita con la stessa divisa che indossavo fino a due giorni prima di essere eletta deputata», ha detto.
Ma non solo la notte, anche la giornata di ieri è stata segnata da un ritrovato protagonismo per il partito di Umberto Bossi, che al Senato aveva scatenato una bagarre durante l'intervento del premier. Ma «noi non facciamo casino, facciamo politica», ha puntualizzato poi lo stesso Bossi, lasciando Montecitorio ieri verso le 21.30.
Oggi, però, tutto torna nelle mani del governo, che alle 10 porrà la questione di fiducia per far passare la manovra alla Camera sul testo uscito dalla Commissione e porre così fine all'esame degli emendamenti. Domani, il giorno decisivo: l'Aula di Montecitorio sarà convocata alle 9 per le dichiarazioni di voto (è prevista la diretta televisiva). Dalle 10 alle 12 ci sarà la chiama. Poi si esamineranno gli ordini del giorno. Alle 18,30 sono previste le dichiarazioni di voto finale (anche in questo caso accompagnate dalla diretta televisiva) e infine alle 19,30 il voto definitivo sulla manovra.
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