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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2011 alle ore 18:40.

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Il Governo ha accolto nell'aula della Camera gli ordini del giorno analoghi, di Pd, Idv e Lega, che lo impegna ad annullare l'assegnazione gratuita delle frequenze Tv, e a indire una successiva asta «a titolo oneroso». Il documento, essendo stato accolto, non è stato posto ai voti.

Le richieste, a firma Gentiloni, Maroni e Di Pietro, hanno tutte come obiettivo, con sfumature diverse, l'annullamento del beauty contest deciso dal precedente governo. Il ministro per i Rapporti con il parlamento Piero Giarda aveva chiesto in un primo tempo l'accantonamento degli odg Lega e Idv, ma poi ha preso la parola e ha dato parere favorevole a tutti i testi che sono stati accolti senza votazione dell'Aula.

L'ordine del giorno della Lega, di cui il primo firmatario è Roberto Maroni, ricorda il cosiddetto «beauty contest», cioè il bando di gara per l'assegnazione gratuito delle frequenze in digitale terrestre.
Al contrario «la recente gara 4G per il mercato delle tlc ha generato un incasso superiore alle più rosee aspettative, garantendo una entrata di circa 4 miliardi». La Lega sottolinea «l'imprescindibile necessità» di puntare sulla banda larga, per la quale una gara potrebbe «generare nuovo gettito».

Di qui l'impegno al governo ad «annullare il bando di gara per l'assegnazione di diritto d'uso di frequenze in banda televisiva ed il conseguente disciplinare di gara, che finirebbe per implementare a titolo gratuito la già rilevante detenzione di frequenze di soggetti già operanti», e ad annullare conseguentemente il beauty contest. Il documento della Lega dà indicazioni tecniche per come impostare la nuova gara per l'assegnazione delle frequenze che, in ogni caso, dovranno essere «oggetto di asta a titolo oneroso».

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