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Questo articolo è stato pubblicato il 18 dicembre 2011 alle ore 08:11.
Si è detto che a pagare saranno i soliti noti.
Questo non è giusto. Abbiamo chiesto di contribuire soprattutto a chi ha patrimoni e ricchezze e abbiamo cercato di favorire i giovani e le donne, attraverso la decontribuzione che li riguarda, e di dare una spinta alle attività produttive attraverso gli sgravi sull'Irap e sulla capitalizzazione d'impresa.
L'addizionale Irpef pesa sui soliti noti. E vale da sola 2,2 miliardi di nuove imposte.
Dobbiamo vedere cosa faranno gli Enti locali. E comunque va valutato il complesso delle misure. Sull'Ici/Imu siamo stati molto attenti a garantire una forte progressività del prelievo. Abbiamo introdotto una franchigia di 200 euro, il bonus per i figli e soprattutto una forte differenziazione delle aliquote sulle seconde e terze case. Seguendo lo stesso principio abbiamo liberato dal bollo chi ha conti correnti sotto i 5mila euro e abbiamo esteso il prelievo a tutti gli investimenti finanziari. E infine siamo intervenuti sulle evidenze di ricchezza: dai capitali scudati ai beni di lusso.
Sull'evasione non si poteva fare di più?
I prelievi sui patrimoni e sui conti titoli sono anche un modo per far pagare finalmente chi evade. Perché è chiaro che i soldi che non compaiono nella dichiarazione dei redditi vanno a finire da qualche parte.
Magari all'estero.
E infatti proviamo a inseguire quei flussi tassando anche immobili e attività finanziarie all'estero. Ma contro l'evasione saranno soprattutto importanti le comunicazioni, che abbiamo previsto, da parte delle banche all'Agenzia delle entrate dei dati sulle movimentazioni dei conti correnti.
Berlusconi vi ha accusato di introdurre uno "Stato di polizia tributaria".
Chi non evade non ha nulla da temere. Anche perché questo strumento sarà utilizzato con grande cura e rispetto. Il modo in cui queste informazioni saranno comunicate sarà nel pieno rispetto della privacy e della tranquillità di ciascuno.
Abbiamo parlato molto di tasse. Torniamo ora alla questione iniziale. La Confindustria ha stimato una crescita negativa per il prossimo anno dell'1,6 per cento: non si poteva fare di più per lo sviluppo?
Dovevamo mettere in sicurezza i conti e dovevamo farlo subito. Ciononostante non abbiamo rinunciato ad alcuni interventi per la crescita: dall'Irap ai capitali d'impresa. Di certo ora il presidente del Consiglio e il ministro Passera stanno lavorando a un pacchetto di interventi che sarà presentato presto.
Con quali priorità?
Infrastrutture, Sud, reti, internazionalizzazione, liberalizzazioni. Ma non sono io a doverne parlare.
Sulle liberalizzazioni intanto si è persa un'occasione. Il premier che da commissario europeo aveva tenuto testa a Bill Gates si è piegato davanti alle lobby dei tassisti e dei farmacisti...