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Questo articolo è stato pubblicato il 19 dicembre 2011 alle ore 08:03.

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Cristiano Doni (Ansa)Cristiano Doni (Ansa)

Nuova operazione contro il calcioscommesse: gli uomini delle squadre mobili di Cremona, Brescia e Bologna e del Servizio centrale operativo della polizia hanno eseguito 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Cremona. Tra gli arrestati ci sono anche giocatori in attività. L'operazione della polizia costituisce la seconda tranche dell'inchiesta della procura di Cremona "Last bet" che a giugno scorso ha portato in carcere 16 persone tra cui l'ex giocatore della nazionale, Beppe Signori e altri calciatori come Paoloni, Sommese e Micolucci. I 17 indagati, secondo l'accusa appartenti a un'organizzazione criminale che truccava gli incontri, devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva. Secondo quanto accertato dalla polizia (all'inchiesta hanno partecipato anche le squadre mobili di Venezia, Bari e Lecce) sarebbero state «diverse» le partite alterate dei campionati 2009-2010 e 2010-2011 di serie B, ma ci sono anche incontri del campionato di serie A 2010-2011 tra le partite che sarebbero state alterate dall'organizzazione scoperta dalla polizia. Secondo le indagini si tratta di Brescia-Bari, Brescia-Lecce e Napoli-Sampdoria, su cui sono in corso ulteriori accertamenti.

Arrestato anche Cristiano Doni
Tra gli arrestati c'è anche l'ex capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, che, secondo l'accusa, sarebbe coinvolto nella combine di almeno tre incontri del club bergamasco nel campionato di serie B dell'anno scorso. Doni è già stato sospeso per tre anni dalla giustizia sportiva dopo che la prima fase dell'indagine della procura di Cremona, a giugno scorso, aveva portato alla luce un suo coinvolgimento. L'ex capitano dell'Atalanta sarebbe stato arrestato per il pericolo di inquinamento delle prove. Il calciatore, infatti, da quanto si è saputo, avrebbe pagato parte della parcella dell'avvocato di un altro indagato, Nicola Santoni, per il timore che questi parlasse agli inquirenti. L'ex capitano atalantino avrebbe anche tentato la fuga all'alba quando i poliziotti sono andati ad arrestarlo. Doni dopo aver aperto la porta agli agenti avrebbe tentato di raggiungere il garage ma è stato bloccato. Per lui e gli altri giocatori arrestati il Gip di Cremona Guido Salvini ha disposto il divieto di colloquio con i legali per cinque giorni. Oltre a Doni, sono finiti in carcere, perchè coinvolti nella combine delle partite gli ex giocatori Luigi Sartor (Parma, Vicenza, Inter e Roma) e Alessandro Zamperini (serie B, Lega Pro). In manette anche altri due calciatori ancora in attività: Carlo Gervasoni del Piacenza (attualmente sospeso) e Filippo Carobbio dello Spezia. I quattro sarebbero stati corrotti per falsare i risultati degli incontri su cui l'organizzazione aveva scommesso forti somme di denaro.

Il vertice dell'organizzazione a Singapore
Il vertice dell'organizzazione sarebbe stato a Singapore e le basi operative nell'Europa dell'Est. Secondo la procura di Cremona, il responsabile delle scommesse illecite sarebbe stato un certo Eng Tan Seet, detto "Dan", che attraverso una rete di collaboratori a Singapore e nell'Europa dell'est lavorava per alterare incontri nei campionati italiani e in altri Paesi. Le puntate relative alle scommesse sulle partite combinate, hanno inoltre accertato gli investigatori, venivano effettuate su siti internet collocati prevalentemente in Asia e ritenuti più sicuri per evitare eventuali controlli sulle giocate.

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