Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2011 alle ore 17:41.

Per l'Italia la crisi globale presenta «rischi estremi ancora evidenti». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione dei saluti di Natale al Quirinale con i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile. La manovra, ha detto Napolitano, «é il contributo che offriamo alla causa della salvezza dell'euro, attraverso uno sforzo ulteriore che dobbiamo insieme e innanzitutto all'Italia per salvarla da rischi estremi ancora evidenti».

Intervenire era un mio preciso dovere istituzionale
Napolitano ha sottolineato come intervenire per far sì che in Italia non ci fosse un immediato scioglimento delle Camere e il ricorso alle urne, vista la crisi che c'era in Europa «era un mio preciso dovere istituzionale».

Grave leggerezza parlare di sospensione della democrazia
«Solo con grave leggerezza si é potuto parlare di sospensione della democrazia», ha detto Napolitano. Il governo Monti, ha precisato, rappresenta lo «sbocco di un lungo travaglio politico e di una serena riflessione», ha dichiarato il capo dello Stato.

Non si può più esitare sul pareggio di bilancio
«Non si può più esitare sulla via del risanamento e della stabilizzazione della finanza pubblica, perseguendo innanzitutto il pareggio di bilancio», ha detto Napolitano. Sul tema del pareggio di bilancio, Napolitano ha ricordato in particolare la lezione di Beniamino Andreatta, che già nel 1990 «rivelò come al già allora indispensabile risanamento dei conti dello Stato si opponesse - nella cultura politica corrente - la tendenza a sopravvalutare "l'effetto della spesa pubblica sullo sviluppo del paese" e a non tenere conto invece "degli effetti profondamente distorcenti che l'accumulo del debito pubblico e l'alto deficit hanno sull'attività produttiva"». La lezione di Andreatta, ha continuato Napolitano, «purtroppo inascoltata per troppi anni resta più che mai valida oggi: in particolare dinanzi all'impennarsi del costo degli interessi sui titoli del debito pubblico, che riduce ancor più le disponibilità di risorse nel bilancio per investimenti funzionali alla crescita».

Non ci pieghiamo ad alcun diktat esterno
Le pesanti misure adottate dal governo rispondono «all'obbligo morale di non caricare il fardello di un proibitivo debito pubblico sulle future generazioni». Queste sono le ragioni fondamentali dei sacrifici. Non ci si piega ad alcun diktat esterno».

L'Italia solleciti scelte coraggiose da parte delle istituzioni europee
«Sono certo che il Governo italiano continuerà a sollecitare scelte più coraggiose e coerenti, entro il prossimo marzo, da parte delle istituzioni europee», ha detto Giorgio Napolitano, sottolineando, che «nemmeno con l'ultimo Consiglio è stata ancora eretta una barriera di corresponsabilità e solidarietà sufficiente per bloccare attacchi pesanti, sui mercati finanziari, ai debiti sovrani di Stati come il nostro».

Vana la predicazione secessionista
Le celebrazioni del 150mo dell'Unità d'Italia «hanno confermato l'artificiosità e vanità della predicazione secessionista», ha detto Giorgio Napolitano sottolineando la grande partecipazione che ha rafforzato l'identità nazionale, ha «riconciliato il Paese con la propria storia più di quanto si potesse prevedere».

La crisi ha rivelato le nostre contraddizioni
Il 2011 «è l'anno in cui è stato scosso e messo alla prova il progetto europeo e si sono concretizzati per il nostro paese rischi assai gravi, dinanzi ai quali non hanno retto i preesistenti equilibri politici e si sono fatte sempre più stringenti nostre antiche e recenti contraddizioni e insufficienze», ha detto Napolitano. «Col decreto in via di approvazione in Parlamento - ha detto Giorgio Napolitano - si pongono difese e premesse ma la strada è lunga e in salita. Possiamo farcela, non mi stanco di ripeterlo, solo attraverso un grande sforzo collettivo, una grande mobilitazione morale, civile e sociale», ha aggiunto.

La fiducia a Monti ha scongiuraro uno scontro elettorale devastante
La fiducia accordata al governo Monti è avvenuta perchè occorreva scongiurare «in una fase così critica una paralisi dell'attività di governo e parlamentare e uno scontro elettorale devastante».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi