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Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2011 alle ore 13:15.

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Il presidente Andrea Agnelli nel nuovo stadio della JuventusIl presidente Andrea Agnelli nel nuovo stadio della Juventus

La Juventus chiede un atto di fede da 39 milioni di euro ai suoi 40mila piccoli azionisti. Soci-tifosi, tanti quanti i 41mila posti del nuovo stadio, di proprietà, il club presieduto da Andrea Agnelli è l'unico in Italia a possederlo, che è al centro del «piano di sviluppo» che arriva al 2015-2016.
È scattato lunedì l'aumento di capitale da 120 milioni di euro, necessario a finanziare il piano e a portare il club fuori dal profondo rosso. Il bilancio al 30 giugno ha visto le perdite toccare il fondo nella storia bianconera, meno 95,4 milioni, con un patrimonio netto sottozero per 4,9 milioni. Sono le scorie della gestione di Jean-Claude Blanc, l'ex ad scelto nel 2006 da John Elkann per la successione ad Antonio Giraudo, del quale Blanc ha replicato lo stipendio (2,97 milioni lordi nell'ultima stagione, oltre 2 milioni all'anno le precedenti), ma non i risultati sportivi, prima dell'eclisse di Calciopoli.

L'ultimo bilancio sconta anche alcune incertezze nell'avvio del nuovo ciclo e operazioni di pulizia contabile su alcuni calciatori messi fuori rosa, a partire da Amauri. Per ogni titolo posseduto i soci potranno sottoscrivere quattro nuove azioni, a 0,1488 euro l'una. I diritti di opzione saranno negoziabili in Borsa fino all'11 gennaio 2012, mentre c'è una settimana in più per comprare le nuove azioni.
Exor ha versato il 23 settembre la sua quota (possiede il 60% del club) pari a 72 milioni. Inoltre la holding si è impegnata a versare anche i 9 milioni di competenza della Lafico, qualora la finanziaria libica, che possiede il 7,5%, a causa dei provvedimenti di congelamento delle azioni non possa sottoscrivere.
Restano i piccoli, i circa 40mila soci-tifosi che dovrebbero mettere i residui 39 milioni. Oltre alle ragioni del cuore, i piccoli azionisti potrebbero ricordarsi com'è andata con l'ultimo aumento di capitale, quattro anni fa: è stato fatto per 105 milioni, con azioni a 1,3 euro. Venerdì 16 dicembre le azioni valevano 0,54 euro, il 58,5% in meno.

Dopo il riallineamento per lo stacco dei diritti, sia lunedì sia ieri il titolo ha guadagnato circa il 20%, ieri +21,6% al prezzo di 0,331. Quest'anno la società prevede «perdite significative», nei primi 3 mesi il rosso è di 26 milioni e i debiti finanziari netti ammontano a 93,5 milioni. Il rilancio dipenderà molto dai risultati sportivi, dai nuovi sponsor, dallo sfruttamento dello stadio. Il club ha inaugurato le visite a pagamento, dieci euro a biglietto, in poco più di un mese 9mila visitatori.
Prosegue la ricerca di uno sponsor che dia il nome all'impianto. La Juventus ha ceduto i diritti a Sportfive per 12 anni (il primo è in corso) con un minimo garantito di 75 milioni: 42 già incassati, i 33 milioni rimanenti verranno pagati in 24 rate semestrali costanti a partire da questo mese (1,375 milioni l'una).
Tra gli organi collegiali, possiedono azioni della Juve solo il presidente Agnelli (7.713) e il presidente dei sindaci, Paolo Piccatti (540).

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