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Questo articolo è stato pubblicato il 26 dicembre 2011 alle ore 12:33.

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Benedetto XVI: i cristiani nel mondo esposti a persecuzioni e martiri (Lapresse)Benedetto XVI: i cristiani nel mondo esposti a persecuzioni e martiri (Lapresse)

«Come nell'antichità anche oggi la sincera adesione al Vangelo può richiedere il sacrificio della vita e molti cristiani in varie parti del
mondo sono esposti a persecuzione e talvolta al martirio». Lo ha detto Benedetto XVI nel corso dell'Angelus, in piazza San Pietro, parlando della figura di Santo Stefano, primo martire della Chiesa. Parole, quelle del Papa, di particolare significato dopo gli attentati di ieri alle chiese in Nigeria. «Ma, ci ricorda il Signore - ha aggiunto -, "chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato"».

Profonda tristezza per gli attentati alle chiese in Nigeria
Il Papa ha espresso all'Angelus «profonda tristezza» per gli attentati alle chiese in Nigeria, che hanno portato «lutto e dolore» nel giorno di
Natale, e ha fatto appello affinchè «si fermino le mani dei violenti». «La violenza - ha detto - è una via che conduce solamente al dolore, alla distruzione e alla morte».

Un appello contro la violenza
Dopo le stragi di cattolici in Nigeria, definite dal Papa un «gesto assurdo», il Pontefice ha lanciato un appello: «Faccio appello affinché con il concorso delle varie componenti sociali, si ritrovino sicurezza e serenità. In questo momento voglio ripetere ancora una volta con forza: la violenza è una via che conduce solamente al dolore, alla distruzione e alla morte; il rispetto, la riconciliazione e l'amore sono la via per giungere alla pace». Il Santo Natale, ha detto il Pontefice, «suscita in noi, in modo ancora più forte, la preghiera a Dio affinché si fermino le mani dei violenti, che seminano morte e nel mondo possano regnare la giustizia e la pace».

La terra è intrisa di sangue innocente
Il Pontefice ha denunciato come «la nostra terra continua a essere intrisa di sangue innocente. Ho appreso con profonda tristezza la notizia degli attentati che, anche quest`anno nel Giorno della Nascita di Gesù, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese della Nigeria. Desidero manifestare la mia sincera e affettuosa vicinanza alla comunità cristiana e a tutti
coloro che sono stati colpiti da questo assurdo gesto e invito a pregare
il Signore per le numerose vittime».

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