Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 01 gennaio 2012 alle ore 16:29.

My24

Il presidente del Consiglio Mario Monti, riferiscono fonti di governo, ha chiamato al telefono Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, Luigi Angeletti segretario generale della Uil e Giovanni Centrella, segretario generale Ugl. A ciascun leader sindacale, riferiscono le fonti, «Monti ha formulato gli auguri per il nuovo anno e ha inoltre espresso la volontà del governo di ricercare la massima intesa con le parti sociali sui temi del mercato del lavoro e dell'occupazione, pur nell'esigenza di operare con la sollecitudine imposta dalla situazione».

Il sindacato è pronto a fare la sua parte per il rilancio dell'economia. Lo afferma il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, dopo il discorso di fine anno del presidente della Repubblica. «Quello di Napolitano - afferma Angeletti - è stato un intervento da autentico statista, rivolto con ottimismo al futuro. Il Paese ha bisogno di un'iniezione di fiducia, che può ritrovare nelle parole del suo presidente». Per il leader della Uil « i temi dell'equità fiscale, della produttività e dell'occupazione ci trovano del tutto concordi. Su questo terreno il sindacato è pronto a fare la propria parte».

Bonanni: spinge a riforme con la concertazione
«Il discorso franco e di alto profilo del presidente della Repubblica Napolitano è un incoraggiamento per il sindacato a proseguire su una linea riformatrice di accordi tra le parti sociali per stimolare la crescita e la stabilità dell'occupazione, con aumenti del salario legati alla maggiore produttività», ha sottolineato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, analizzando i contenuti del discorso di fine anno del capo dello Stato.

Per Bonanni «solo con la concertazione e il dialogo sociale si possono affrontare i problemi gravi del paese, distribuendo il peso dei sacrifici. Ma come ha ricordato il capo dello Stato occorre soprattutto equità nel rigore, a cominciare proprio da una riforma fiscale che faccia finalmente pagare tutti i cittadini italiani in base ai guadagni effettivi e ai reali patrimoni immobiliari e mobilari. Su questa grande sfida della riforma fiscale, della lotta all'evasione e al malaffare, sollecitata da Napolitano attendiamo alla prova il Governo Monti e le forze parlamentari italiane. In troppi sul tema del fisco hanno fatto finora orecchie da mercante».

Camusso: parole di un grande presidente
La leader della Cgil, Susanna Camusso, su Twitter ha affermato che «c'è un rischio reale di tensioni sociali crescenti nei prossimi mesi». Un «rischio tensioni da contrastare con un piano per il lavoro, la vera emergenza». Il segretario generale della Cgi ha espresso «forte apprezzamento» per il discorso di fine anno del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Camusso, inoltre, ha apprezzato «l'attenzione del presidente sui temi del lavoro e il riferimento alle sue esperienze, le parole sui giovani e le donne, il richiamo alla ricostruzione e al ruolo fondamentale del sindacato e le preoccupazioni per le incertezze e le diseguaglianze sul lavoro». Per questo, conclude il segretario generale della Cgil, «rilanciamo con forze la necessità di un piano per il lavoro e l'avvio di un confronto con il sindacato. Ridurre le diseguaglianze e le dualità presenti sul mercato del lavoro è, infatti, anche il nostro obiettivo. È però opportuno anche riflettere se c'è stata adeguatezza negli interventi previdenziali che non danno risposte ai giovani sul lavoro o sul futuro previdenziale». Per il segretario generale della Cgil «significativo, importante e condivisibile» è anche il passaggio del capo dello Stato sull'Europa, «sul cambiamento delle politiche di crescita, su quella che chiamiamo Europa sociale e politica e il richiamo sulla legalità, l'evasione e il riconoscimento del ruolo dei migranti nel nostro Paese».

Il 2012 si apre tutto in salita per le crisi aziendali
Al ministero dello Sviluppo economico sono circa 230 i tavoli aperti per cercare una soluzione alle crisi aziendali che vedono coinvolti 300mila lavoratori, con rischi occupazionali più immediati per 40mila persone. Al ministero spiegano che le vertenze attive con tavoli che si convocano frequentemente sono oltre un centinaio, poi ci sono vertenze che invece hanno una dimensione un po` meno pressante: in totale si arriva, appunto, a 230 tavoli.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi