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Questo articolo è stato pubblicato il 01 gennaio 2012 alle ore 14:50.
Pesante il bilancio della notte di Capodanno in Italia. Il resoconto finale della Polizia parla di due morti e 561 feriti. Il numero dei feriti è in aumento rispetto al Capodanno 2011 (498 lo scorso anno), ma sono diminuiti quelli con lesioni oltre i 40 giorni (35 rispetto a 44).
Gli episodi più gravi
Un uomo è morto e quattro bambini sono rimasti feriti per lo scoppio di botti in un appartamento nel quartiere San Basilio, a Roma. A Casandrino, nel napoletano, un ristoratore è morto, colpito da un proiettile vagante. A Grugliasco (Torino) un rumeno è morto accoltellato durante una lite scoppiata nel corso dei festeggiamenti. A Foggia un uomo rischia di perdere un occhio e ad un altro sono state amputate due falangi. Rischia un occhio un uomo ferito nel casertano, mentre a Taranto è stata amputata una mano a un militare di 23 anni.
L'esplosione di Roma: un morto e quattro bambini feriti
A Roma è avvenuto poco dopo la mezzanotte l'episodio più grave legato ai festeggiamenti del nuovo anno con i fuochi d'artificio. In un appartamento in via Gigliotti a San Basilio sono esplosi dei botti rudimentali, probabilmente illegali, ad elevato potenziale, che hanno ucciso un 36enne e ferito quattro bambini. Lo scoppio è stato così forte che è stato inizialmente segnalato come legato al malfunzionamento di una caldaia. Nel corso dell'intervento gli artificieri della Questura hanno accertato la presenza di tracce di materiale esplodente illegale, probabilmente di un ingente quantitativo. Nello stesso edificio solo pochi giorni fa gli agenti del Commissariato San Basilio avevano trovato e sequestrato oltre 30 kg di prodotti pirici illegali dello stesso tipo di quello verosimilmente riconducibile alle tracce rinvenute.
Ucciso da un colpo di pistola a Napoli
A Casandrino, nel Napoletano, Marco D'Apice, ristoratore 38enne, è stato ucciso da un colpo di pistola esploso in modo accidentale durante i festeggiamenti di fine anno da qualcuno che si trovava nei pressi del suo locale, non da una pallottola vagante né dall'uso di botti. Ad accertarlo le perizie della polizia scientifica e dagli agenti della Squadra Mobile di Napoli. Sul luogo dell'incidente, i poliziotti hanno rinvenuto nove bossoli di pistola calibro 7,65, ma l'arma dalla quale sono stati esplosi i colpi non è stata ancora ritrovata.
D'Apice, secondo la ricostruzione fornita dal cognato, era nello spiazzo antistante il suo ristorante in via Paolo Borsellino a Casandrino ad allestire una batteria di fuochi d'artificio quando, improvvisamente, si è accasciato al suolo. L'uomo, trasportato presso il San Giovanni Bosco di Napoli, è giunto già cadavere in ospedale. L'autopsia disposta sulla salma riuscirà a fornire maggiori chiarimenti sulla dinamica della morte anche se il corpo presentava una profonda ferita alla bocca, tumefatta e senza denti.
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