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Questo articolo è stato pubblicato il 02 gennaio 2012 alle ore 18:40.

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Beppe Grillo (Space24)Beppe Grillo (Space24)

È Equitalia, l'ente generale di riscossione crediti dello Stato, a finire stavolta nel mirino di Beppe Grillo, anche dopo la serie di attentati contro singole sedi e funzionari di questi giorni. Con un intervento sul suo blog, infatti, il comico genovese ha dato la stura a una serie di invettive contro la ex Gerit, trasformata, nell'opinione comune, da ente esattore a lupo famelico.

«Se Equitalia è diventata un bersaglio - ha scritto Grillo - bisognerebbe capirne le ragioni oltre che condannare le violenze. Un avviso di pagamento di Equitalia è diventato il terrore di ogni italiano. Se non paga l'ingiunzione 'entro e non oltre' non sa più cosa può succedergli. Non c'è umanità in tutto questo e neppure buon senso. Monti riveda immediatamente il funzionamento di Equitalia, se non ci riesce la chiuda. Nessuno ne sentirà la mancanza».

Decisa la replica del presidente di Equitalia, Attilio Befera: «In un momento di difficoltà bisognerebbe avere tutti il massimo senso di responsabilità e occorrerebbe difendere gli uomini che fanno il loro dovere al servizio della collettività. Questa volta la battuta non fa ridere nessuno».

Se le parole di Grillo aprono vecchie ferite in più di un contribuente, per l'europarlamentare del Pd Deborah Serracchiani il performer genovese non fa altro che «cavalcare il malcontento». «È estremamente pericoloso - ha replicato via web Serracchiani - associare gli attentati alle sedi di Equitalia a un giudizio di disumanità nei confronti del sistema esattoriale. C'è sicuramente più di una riflessione da fare su Equitalia, ad esempio sui tassi di interesse raggiunti dalle cartelle esattoriali, sulla messa all'asta delle prime case o sull'impossibilità per le imprese di compensare debiti e crediti con lo Stato. Ma da qui ad accreditare in modo strisciante il concetto che gli attentati dinamitardi sono un fenomeno 'da capire' - ha sottolinea l'eurodeputata del Pd - corre la stessa distanza che c'è tra la protesta civile e il lancio delle molotov».

Anche l'ex ministro Gianfranco Rotondi non scusa Grillo per la sua presa di posizione, assicura che non sarà il comico a «dare la linea» ma riconosce anche che il suo intervento «non è peregrino», mentre il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, sottolinea che «qualunque ragionamento sui poteri di Equitalia va fatto condannando in modo assoluto, senza se e senza ma, senza alcuna subordinata, ogni atto piccolo o grande di violenza. E tutti, Grillo incluso, abbiamo il dovere di evitare che le nostre parole, magari forzate o distorte, possano suonare ad alcuni come giustificazione di ciò che non è in nessun modo giustificabile. Se non lo facciamo, è per tutti un pessimo modo di iniziare l'anno».

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