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Questo articolo è stato pubblicato il 02 gennaio 2012 alle ore 21:16.

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Zlatan Ibrahimovic (LaPresse)Zlatan Ibrahimovic (LaPresse)

Nei primi giorni del nuovo anno solitamente si fanno i conti con quanto è stato e quanto invece avrebbe potuto o dovuto essere. Spesso il bilancio non sorride per ragioni diverse, vuoi perché era troppo lontano e difficile il traguardo, vuoi perché i fattori che influenzano il quotidiano sono più numerosi di quanto si pensi.

Tuttavia, capita anche che alcune vecchie abitudini del passato siano risultate vincenti e positive, tanto da tenerle bene a mente, se possibile, anche nei mesi che verranno. Il discorso applicato al calcio può aiutare a definire una classifica di merito dei migliori e peggiori giocatori della serie A nel 2011, scelti tra quelli che hanno giocato più o meno regolarmente nel corso dell'anno. Non è matematica e nemmeno una verità assoluta, si intende. Più semplicemente, un modo per raccontare con il sorriso sulle labbra dodici mesi di calcio made in Italy attraverso alcuni dei suoi veri e/o presunti protagonisti.

I migliori 5

1° - Zlatan Ibrahimovic. È vero, la diplomazia non è una delle sue armi migliori. Quando parla lui, tremano i microfoni e i giornalisti che li impugnano. Epperò, signori, che giocatore. Ha vinto in tutte le squadre in cui ha giocato, compreso il Barcellona, che l'ha girato al Milan dopo averlo pagato a peso d'oro all'Inter. Nel 2011 ha vinto lo scudetto e la Supercoppa italiana con i rossoneri. Segna sempre tantissimo, vede la porta come pochi altri e sa tenere da solo sotto scacco le difese avversarie. Fenomeno.

2° - Totò Di Natale. Per lui, parlano i numeri. Ventinove gol in 35 gare nel 2009-10, 28 in 36 nel 2010-11 e 10 nelle 15 partite fin qui disputate nella stagione in corso. Superati i trenta, la bandiera di Udine è diventata leggenda e non si è più fermata. Miglior giocatore italiano del 2010, premio Scirea alla carriera, nel 2011 ha regalato ai tifosi bianconeri l'accesso diretto alla Champions League, poi naufragata sul campo dell'Arsenal. Senza di lui, Guidolin avrebbe altri pensieri.

3° - Sebastian Giovinco. L'ex promessa non mantenuta della Juventus ha dimostrato di sapersi ritagliare uno spazio di tutto rispetto nella geografia del pallone di casa nostra. Gioca nel Parma da due stagioni, dirottato dai bianconeri a prezzi di saldo (comproprietà). Se la squadra emiliana ha trovato il modo di non venire risucchiata dai vortici della zona retrocessione, il merito è anche e soprattutto suo. Che fa bene quasi sempre, meritando valutazioni lusinghiere da parte della stampa specializzata e non solo. Piccolo, eppure micidiale.

4° - Kevin Prince Boateng. Uno dei migliori colpi di mercato di sempre di Adriano Galliani, mammasantissima del Milan. Strappato per una manciata di euro al Genoa, che l'ha portato in Italia dalla Premier Leauge (Portsmouth) senza avere mai avuto la possibilità di schierarlo in campo, Boateng è oggi uno dei pezzi pregiati della rosa a disposizione di Allegri. Centrocampista dai piedi eccezionali e dal talento infinito, ha trasformato il Milan in una stagione o poco più. Tanto che da quando c'è lui, in mezzo al campo è tutta un'altra cosa. Trascinante.

5° - Samir Handanovic. Da cinque anni è il paratutto che sta dietro ai successi in campionato dell'Udinese. Para i rigori con una facilità disarmante, è sicuro nelle uscite e da applausi negli interventi a due passi dall'impossibile. Giocasse in una grande squadra, avrebbe già raggiunto traguardi importanti, anche a livello internazionale. Il 2011 l'ha confermato come miglior portiere della serie A. Se i Pozzo lo mettono sul mercato, ci sarà una gara per averlo che nemmeno Buffon. Spiderman.

Quelli che hanno meno convinto

1° - Andrea Caracciolo. È il nuovo centravanti del Novara, che conta su di lui per cambiare l'inerzia della sua stagione. Ma l'Airone non sta facendo bene. Ha fatto male a Palermo, non ha convinto a Genova (1 rete in 12 presenze). A Brescia è un considerato un gioiello. Altrove, molto meno.

2° - Diego Milito. Dalle stelle alle stalle nel giro di qualche mese. Nel 2010 è stato premiato come miglior giocatore della serie A, ma è da tempo che non ne azzecca una. Sbaglia tanto, segna pochissimo e gli infortuni che lo riguardano non si contano nemmeno più. Era il valore aggiunto dell'Inter di Mourinho, ora è la controfigura di un campione.

3° - Goran Pandev. Doveva rappresentare il valore aggiunto di un'Inter alle prese con la necessità di trovare un'alternativa alle sue punte, ma l'esperienza non ha funzionato. Salva i neroazzurri nella gara contro il Bayern Monaco, ma si fa ricordare per poco altro. In estate, il passaggio al Napoli, ma non offre le garanzie che Mazzarri si attendeva da lui. Sopravvalutato?

4° - Lorenzo De Silvestri. Il passaggio alla Fiorentina poteva risultare decisivo per la sua carriera, anche in prospettiva azzurra. Invece no, poco alla volta l'ex terzino laziale ha perso il posto da titolare in squadra e ha messo in luce limiti non indifferenti in fase difensiva. Può soltanto fare meglio. Il 2011 è stato un mezzo disastro.

5° - Christian Chivu. Negli ultimi giorni, pare gli siano state recapitate offerte importanti. Dal Genoa al Milan passando per il Real Madrid. Eppure, guardando le sue prestazioni nell'anno appena trascorso c'è qualcosa che non torna. Il 31enne romeno non ha convinto in difesa e nemmeno in attacco. Correva come un fulmine e aggrediva gli avversari come un gladiatore. Negli ultimi mesi, sembra trasformato, in negativo.

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